L’occupazione come forma di integrazione e dignità le lavoratrici straniere di Cooplat si raccontano

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Firenze – Il lavoro come punto di partenza per costruire l’identità di “nuove italiane” delle dipendenti straniere di Cooplat. È la chiave di lettura dello studio condotto dal Sant’Anna di Pisa e dall’Istituto Dirpolis tra le lavoratrici immigrate della cooperativa di servizi fiorentina che sarà presentato domani, martedì 9 dicembre alle 16.30, alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (Sala Galileo, ingresso via Magliabechi,2).
L’iniziativa si aprirà con i saluti del direttore della Biblioteca Maria Letizia Sabastiani e della professoressa Barbara Henry della Scuola Superiore Sant’Anna. Ad illustrare la ricerca, dal titolo “Che genere di diversity? Una lente di genere su integrazione lavorativa e cittadinanza”, saranno la professoressa Anna Loretoni, docente dell’Istituto Dirpolis del Sant’Anna e supervisore scientifico dello studio, e la dottoressa Alessia Belli, assegnista della Scuola Superiore pisana che ha condotto in prima persona le interviste tra un campione di 34 donne straniere impiegate in Cooplat. Presente anche Monica Bauco, attrice del Teatro di Rifredi, che metterà in scena alcuni stralci delle interviste.
Alle 18 tavola rotonda dedicata al tema “Lavoro valore di cittadinanza” con il presidente di Cooplat Fabrizio Frizzi, l’assessore regionale alle Politiche del lavoro Gianfranco Simoncini, l’assessore al Personale del Comune di Firenze Federico Gianassi e la professoressa Loretoni. Coordina il presidente di Legacoop Servizi Toscana Angelo Migliarini.
La scelta di ospitare l’iniziativa di Cooplat alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze non è casuale. Il rapporto che lega le due realtà risale al 1966, anno dell’alluvione di Firenze. Allora i soci della cooperativa parteciparono come volontari al salvataggio dei volumi alluvionati della Biblioteca. L’anno successivo, dopo un periodo di formazione, dettero vita al Laboratorio di restauro, che nel 1976 divenne organismo permanente della Biblioteca. Un legame che resiste nel tempo (ancora oggi sono le lavoratrici e i lavoratori Cooplat a occuparsi della pulizia quotidiana delle sale della Biblioteca) e che si è rinnovato in questi giorni grazie alla donazione di 7.500 euro da parte della cooperativa per l’acquisto di materiali e macchinari per il Laboratorio di restauro del libro.

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