Parco d’Abruzzo, Brambilla: orsi marsiani a rischio tubercolosi, Governo intervenga

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Il governo valuti se non sia opportuno dichiarare “zona ad alto rischio sanitario” per l’orso marsicano, per la fauna selvatica e per il bestiame domestico (tutti infettabili), l’area del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise dove, da anni, è stato individuato un focolaio di tubercolosi bovina e “sospendere cautelativamente il pascolo su tutto il territorio del parco, o su parte di esso”, in attesa che accurate analisi facciano chiarezza sulla presenza della malattia. Lo chiede l’on. Michela Vittoria Brambilla (FI) in una interrogazione ai ministri della Salute e dell’Ambiente.
“Nel parco – ricorda l’ex ministro del Turismo – secondo l’ultima stima dell’Università “La Sapienza” di Roma, sono rimasti solo una cinquantina di esemplari di orso marsicano, con una ridottissima variabilità genetica. Un’epidemia di tubercolosi potrebbe facilmente cancellare per sempre dalla faccia del pianeta la sottospecie “marsicanus”, la cui conservazione è responsabilità del nostro Paese”. Più volte, negli anni scorsi, l’autorità sanitaria ha dichiarato la chiusura del focolaio, ma nel marzo del 2014 “un’orsa in piena età riproduttiva è morta proprio a causa della tubercolosi”. Risulta infatti, ricorda l’on. Brambilla – che è anche presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente (LeIDAA) – “che i plantigradi frequentano gli stessi fontanili dei bovini e avrebbero anche predato un vitello potenzialmente infetto”. Di qui l’esigenza di verificare la situazione e, se del caso, di intervenire senza ulteriori ritardi.

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