WhatsApp in città: Giani, come l’agorà greca per contatto tra istituzioni e cittadini

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Firenze – Cosa succede in città? Quando passa l’autobus? Allerta meteo o emergenze? Sono solo alcune delle domande, con conseguenti risposte, che oggi è possibile trovare direttamente su WhatsApp. La app di messaggistica istantanea più utilizzata al mondo sta diventando anche uno strumento di straordinaria utilità pubblica. È quanto raccontano i giornalisti Francesco Di Costanzo e Andrea Marrucci, nelle pagine di “WhatsApp in città? La nuova frontiera della comunicazione pubblica”. Il libro, Indiscreto Stefano Olivari editore, progetto grafico di Maria Cristina Giustozzi, è stato presentato questa mattina nella sala Gonfalone a palazzo Panciatichi.
“What’up è diventato un modo per trasmettere informazioni e comunicare in modo diretto e in tempo reale ai cittadini – ha detto il presidente del Consiglio regionale della Toscana Eugenio Giani -. È un social che mette in contatto, attraverso un rapporto rinnovato, istituzioni e personaggi politici con i cittadini”. “Di Costanzo e Marrucci – ha continuato Giani – hanno fatto un lavoro scientifico e ricognitivo su cosa stia cambiando nel mondo della comunicazione”. “Questo social – ha concluso il presidente – che cambia l’informazione e rappresenta una nuova frontiera, veloce, facile e conosciuta, è come l’agorà della cultura greca”.
“WhatsApp in città?” rappresenta un vero e proprio viaggio tra le amministrazioni e i servizi pubblici italiani alla ricerca di esperienze di utilizzo di questo nuovo canale di comunicazione.
“Spesso, si è pensato ai social network solo come un gioco – spiega Di Costanzo – oggi, i social sono un grande strumento di informazione pubblica, un valore aggiunto per i cittadini, per gli enti e le aziende. Finalmente anche il settore pubblico sta approfittando dell’idea che con un tweet, un post, un messaggio si possano risolvere problemi”.
L’introduzione è firmata da Marco Medeghini, direttore generale di Brescia Mobilità, azienda locale del trasporto, prima in Italia (da maggio 2014) nei servizi pubblici ad attivare WhatsApp per le informazioni in tempo reale ai cittadini. E proprio dal settore dei trasporti arrivano alcune delle migliori esperienze italiane (Brescia, appunto, poi Atac a Roma e Start in Romagna) e anche #socialbus, il primo network europeo dedicato all’utilizzo dei social per le informazioni sui trasporti pubblici. Tante esperienze arrivano dai Comuni, anche per temi particolari e sentiti come il degrado o la sicurezza, con esempi anche dalla Toscana: Altopascio, Capannori e San Romano in Garfagnana (Lucca), Mulazzo (Massa Carrara), Monte San Savino e Civitella Val di Chiana (Arezzo), Montaione (Firenze). Ultimo arrivato Empoli. Ma non finisce qui, nel nostro Paese tanti esempi di utilizzo di WhatsApp anche per le strutture di Protezione Civile, polizia municipale, difensore civico, aziende sanitarie.
“Analizzando le pratiche italiane di comunicazione pubblica su WhatsApp – spiega Marrucci – abbiamo scoperto come le amministrazioni e le aziende possono essere realmente utili al cittadino con un semplice messaggio in chat. Il nostro Paese in questo è una locomotiva europea, possiamo dire di avere delle best practices di cui essere fieri anche se resta molto lavoro da fare”.
Di Costanzo e Marrucci sono i fondatori, oggi direttore e vice direttore, di cittadiniditwitter.it, prima testata giornalistica italiana dedicata alla nuova comunicazione pubblica.(bb)

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