Lavori di pubblica utilità, presentati 23 progetti. Ora al via la fase istruttoria

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Sono 23 i progetti di lavori di pubblica utilità che la Regione cofinanzierà per un costo pari all’80% del costo del lavoro. I primi risultati del bando, scaduto ieri, sono stati annunciati dal presidente della Regione Enrico Rossi nel corso della conferenza stampa sui dati dell’occupazione in Toscana.
Il bando, partito a giugno, prevede per la prima volta, come ha spiegato il presidente Rossi, in maniera sperimentale questa misura, concepita per favorire l’occupabilità di soggetti svantaggiati nel mercato del lavoro e contrastare la disoccupazione di lunga durata attraverso l’attuazione di iniziative finalizzate all’impiego temporaneo e straordinario in lavori di pubblica utilità. La partecipazione al bando, con termini ristretti e in periodo estivo, è già un primo sintomo della volontà di utilizzare al meglio questo strumento da parte degli enti locali.
Si tratta, in altre parole, di un modo per coinvolgere attivamente le persone che si trovano, a causa della mancanza di lavoro, in una grave difficoltà economica e che non hanno possibilità di accedere ad ammortizzatori sociali. Anche per questo sono state previste premialità particolari, ovvero un punteggio aggiuntivo, per i progetti presentati da Comuni che rientrano nelle aree di crisi di Piombino, Livorno e Massa Carrara.
Ora partirà la fase istruttoria,cui seguirà una valutazione e la graduatoria finale. Gli uffici di Sviluppo Toscana procederannno in tempi brevi alla verifica dei requisiti di ammissibilità (art 11 del bando), condizione fondamentale per accedere alla successiva fase di valutazione tecnica (art 12).
Al termine della valutazione, la graduatoria dovrà essere approvata e pubblicata sul Burt.
I progetti vengono finanziati in ordine di graduatoria fino ad esaurimento delle risorse disponibili, salvo riapertura dei termini in caso di economie.
Il cofinanziamento regionale per ciascun lavoratore coinvolto nel progetto sarà pari al 80% del costo del lavoro, riferito ad una retribuzione lorda non superiore a 8.000 euro annui. Si prevede, ha detto il presidente, di creare dai 300 ai 400 posti di lavoro ma, se l’esperimento avrà successo, sarà possibile riproporlo in futuro.

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