L’Elba e l’Arcipelago Toscano nel Piano Regionale di sviluppo 2016 -2020

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La Giunta della Regione Toscana ha approvato oggi il nuovo Piano Regionale di sviluppo 2016 -2020, che comprende 26 progetti. Ecco cosa prevede il Progetto regionale 2 per ambiente, energia, trasporti e sanità per l’Elba e l’Arcipelago Toscano (Allegato il quadro delle risorse). Il progetto si propone di promuovere lo sviluppo delle zone costiere e delle isole toscane, sistemi economici caratterizzati dall’economia del mare, in maniera compatibile con la tutela della qualità ambientale. Tali sistemi produttivi presentano peraltro significative differenze al loro interno con specializzazioni produttive diverse (il lapideo, la nautica, la siderurgia e la chimica, il turismo, l’agroalimentare) e conseguentemente con problematiche e prospettive di crescita diverse, anche alla luce del fatto che la fase recessiva ha acutizzato le disparità territoriali. Un aspetto importante riguardo alle politiche per il mare è costituito dall’’adeguamento delle infrastrutture portuali e la qualificazione dei servizi di trasporto marittimo di linea, nonché azioni di sostegno ai Comuni finalizzate allo sviluppo ed al consolidamento delle attività nautiche e di produzione e manutenzione delle imbarcazioni, alla manutenzione e all’adeguamento dei porti e degli approdi agli standard regionali (nautici, urbanistici, ambientali) stabiliti dal Master Plan “La rete dei porti toscani”.

Dopo l’acquisizione delle competenze sui servizi marittimi e l’attribuzione dal Ministero della proprietà della compagnia di navigazione Toremar S.p.A., la Regione Toscana ha effettuato (per prima in Italia) con gara la cessione dell’intero pacchetto azionario e l’affidamento del servizio di cabotaggio marittimo con l’arcipelago toscano per 12 anni, a decorrere dal 2 gennaio 2012.

Sempre in tema di mobilità, al fine di garantire la continuità territoriale dell’arcipelago toscano, la Regione effettua, insieme a Enac e agli Enti territoriali dell’Isola d’Elba, la programmazione dei servizi aerei di collegamento con l’aeroporto di Marina di Campo, che costituisce secondo la L.R. n. 66/2011 servizio di interesse economico generale, garantendone l’operatività 365 giorni l’anno tramite la copertura dei relativi oneri per lo svolgimento di attività.

L’intera fascia costiera è interessata dalla presenza di porti e luoghi di sbarco, importanti per il turismo e per la pesca. I produttori ittici regionali praticano anche la maricoltura e l’acquacultura nelle aree interne.

I porti che ospitano la flotta peschereccia (in toscana operano 600 pescherecci di cui l’80% appartenenti al segmento della piccola pesca costiera), più importanti in termini di numero e di stazza dei moto pesca, sono quelli di Viareggio e di Livorno, seguono Monte Argentario, Carrara, Portoferraio. Vi sono anche numerosi approdi. Nel contesto regionale è presente anche il segmento della trasformazione dei prodotti ittici. Le imprese di acquacoltura sono circa 20 con attività di maricoltura in espansione. Nel corso di questi ultimi decenni, d’altronde è emersa la consapevolezza che le pressioni sulle risorse marine naturali e la domanda di servizi ecosistemici marini sono spesso troppo elevate e ulteriormente aggravate dai cambiamenti climatici in corso, che rappresentano una minaccia rilevante per le zone costiere con particolare riferimento all’innalzamento della temperatura dell’acqua al fenomeno dell’erosione; basti pensare che complessivamente il litorale toscano ha perso nell’ultimo decennio circa – 147.000 m2 di spiaggia per cui attualmente l’erosione costiera interessa circa il 41% dell’intero territorio costiero.

L’ambiente marino costituisce un patrimonio prezioso che deve essere protetto, salvaguardato e, ove possibile, ripristinato al fine ultimo di mantenere la biodiversità e la vitalità marina.

Al fine di salvaguardare il Mediterraneo, è stata emanata la Direttiva quadro 2008/56/CE Strategia per l’ambiente marino, successivamente recepita in Italia con il d.lgs. n. 190 del 13 ottobre 2010. La Direttiva si basa su un approccio integrato e si propone di diventare il pilastro ambientale della futura politica marittima dell’Unione Europea e pone come obiettivo agli Stati membri di raggiungere entro il 2020 il buono stato ambientale (GES, “Good Environmental Status”) per le proprie acque marine. Ogni Stato deve quindi, mettere in atto, per ogni regione o sottoregione marina, una strategia che consta di una “fase di preparazione” e di un “programma di misure”. La Regione è fortemente impegnata, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, nell’attuazione della Marine Strategy anche attraverso il coordinamento delle Regioni che fanno parte della Sottoregione Mediterraneo Occidentale. Pertanto anche per questa legislatura, proseguirà l’impegno della regione nell’attuazione delle misure necessarie per la realizzazione della strategia come strumento di base per garantire la coerenza e la sostenibilità delle attività che si svolgono sul mare proiettandosi verso la pianificazione dello spazio marittimo in coerenza con la direttiva 2014/89/UE.

Saranno inoltre sviluppate politiche marittime nello spazio di cooperazione interregionale(Toscana costiera, Sardegna e Liguria e francesi Provenza Alpi Costa Azzurra) dell’Alto Tirreno con particolare riferimento alla competitività delle imprese, alla protezione e valorizzazione delle risorse naturali e culturali, alla prevenzione e gestione dei rischi, al miglioramento della connessione dei territori e all’aumento delle opportunità di impiego.

Contribuiscono inoltre agli obiettivi del progetto gli interventi che interessano il reticolo idraulico presente sulla costa e che sono collocati nel progetto 9.

Occorre inoltre intervenire per migliorare l’assistenza sanitaria nelle isole minori, al fine di garantire l’accesso e la fruizione appropriata dei servizi sanitari e l’integrazione tra questi ed i servizi socio-sanitari anche in tale contesto. In tal senso è orientato il Progetto pilota che fornisce indicazioni per la predisposizione di progetti regionali per il miglioramento dell’assistenza sanitaria nelle piccole isole ed in località caratterizzate da difficoltà di accesso alle strutture sanitarie (isole e le zone disagiate caratterizzate da tempi di accesso alla rete ospedaliera superiori ai 60 8 minuti), non compatibili con una adeguata erogazione delle prestazioni di emergenza – urgenza e specialistiche.

Il progetto pilota affida alla Regione Toscana il ruolo di coordinamento per le Regioni del Centro Italia nella predisposizione e presentazione dei relativi progetti. Infine vi sono le opportunità fornite dal Programma Transfrontaliero Italia-Francia Marittimo 2014-2020 che offre la possibilità alla Regione di sviluppare, attraverso il concorso a specifici bandi, alcune politiche prioritarie della toscana nell’area della costa sul versante del turismo, delle imprese e dei porti, ed in tema di politiche del mare con particolare riferimento alle politiche ambientali.

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