Unical e Rende: bisogna esser ancora più uniti

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Modernizzare una città significa rendere possibile quello che ancora non lo é, progettare ed ideare il futuro in nome del miglioramento della vita della comunitá intera. In virtù di questa aspirazione bisogna ridare spazio alle idee in un periodo in cui la politica soffre di carenza di queste ultime. Abbiamo assistito negli anni recenti ad una delegittimazione programmata da parte delle forze economiche neo liberali verso la politica e verso le sue istituzioni come se queste ultime rappresentassero l´unico male che affligge la nostra società. Questa delegittimazione ha portato alla ribalta movimenti che, credendo di essere alternativi ad un sistema, altro non fanno che portare avanti gli aspetti piú degeneri di quel sistema stesso confondendo la protesta con l´amministrazione di un territorio. Rende é la prima città Calabrese per reddito procapite ed ha sempre rappresentato un´eccellenza nel meridione in quanto a modernità e progresso, per questo motivo é arrivato il momento di ri-mettere in movimento idee nuove che possano ridare centralità alla cittadinanza rendese in nome della crescita economica e dello sviluppo tecnologico. Uno dei punti di forza per la comunità rendese deve tornare ad essere l´Universitá della Calabria; bisogna porsi il problema, accennato e mai risolto in passato, di come integrare gli studenti nel tessuto sociale ed economico della nostra città. Con una disoccupazione giovanile record che le solite politiche di flessibilità neo-liberali hanno aumentato a dismisura, é questa una delle sfide che attende la comunitá rendese. Innanzitutto servirebbe un piano che porti l´Universitá ad essere in sintonia con le esigenze produttive del territorio rimanendo sempre indirizzata verso la ricerca. E´ infatti scontato affermare che la digitalizzazione e l´industria 4.0 siano i modelli produttivi del futuro, ma é meno scontato cercare di comprendere come dominare e rendere questi processi un´opportunitá di crescita economica. La quarta rivoluzione industriale porterà presto ad un´economia ed ad una produzione interamente interconnesse ed automatizzate; come ogni novità anche questo settore presenterà dei rischi, ma aprirá senza alcun dubbio la strada a nuove opportunità di crescita economica e culturale. Spesso, in passato, la politica meridionale si é chiusa davanti alle novità ed allo sviluppo tecnologico, arroccandosi su posizioni “tradizionaliste” che una società moderna non puo più premettersi di avere: é arrivato il momento di dare spazio ad una classe politica competente, che sia capace di comprendere il progresso orientandolo verso lo sviluppo economico. Si potrebbero, per esempio, sviluppare progetti di ricerca che possano portare alla realizzazione di laboratori informatico-tecnologici per lo sviluppo di applicazioni e soluzioni per facilitare la vita di tutti i giorni, mettendo tecnologia e ricerca al servizio del cittadino. Un altro punto che la politica rendese dovrà affrontare é quello della metropolitana leggera; tema fondamentale per la mobilità nell´hinterland cosentino. Una società che non assicura una mobilità pubblica efficiente, é una società che non riesce a mettere in contatto i cittadini con le realtà produttive. La creazione di un sistema di trasporti, che non sia unicamente su gomma, proietterebbe Rende, Cosenza ed i comuni limitrofi in una dimensione europea. Le città europee sono luoghi dove l´uso dell´automobile viene ridotto al minimo dalla presenza di un sistema di trasporti pubblici che assicurano il collegamento da un capolinea all´altro in poco più di 20 minuti. In questa ottica, tema della mobilità diventa l’asse portante del dibattito che si dovrà sviluppare relativamente al processo di realizzazione della città unica che vedrà impegnati gli enti locali facenti parte dell’area urbana di contorno a Cosenza e a Rende.

Francesco Viafora

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