Calabria, frodi di olio

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“Dopo la scoperta da parte dei Nas di Firenze di una truffa con riciclaggio e ricettazione di ingenti quantità di olio di semi etichettato fraudolentemente come olio extravergine di oliva, sulla base dei dati ICQRF relativi al 2018 ritorna di grande attualità la riforma della Legge sui reati in campo agroalimentare per sostenere gli ottimi risultati dell’attività delle forze dell’ordine e che contiene norme adeguate a colpire chi specula sulla salute dei cittadini e danneggia agricoltori e l’ economia del territorio”. E’ quanto afferma il Presidente di Coldiretti Calabria Franco Aceto che sottolinea il grave danno per i cittadini-consumatori e gli olivicoltori che stanno per avviare la raccolta delle olive in una stagione che si annuncia di buona qualità. Le frodi – continua – fanno crollare i prezzi dei prodotti di qualità in una situazione già difficile, penalizzata dalla concorrenza sleale delle importazioni dall’estero. Da difendere – continua Aceto – ci sono in Calabria 84mila aziende a indirizzo olivicolo, una superficie investita in olivo di oltre 189mila ettari che rappresentano il 24% della superficie agricola utilizzata con circa 25milioni di piante e oltre 100 varietà di olive. La filiera coinvolge in Calabria: 692 frantoi il 15% del totale italiano, con tre D.O.P. e una I.G.P. “La revisione delle leggi sui reati alimentari – ricorda il Presidente di Coldiretti Calabria – è una norma a costo zero elaborata dal già Procuratore della Repubblica Giancarlo Caselli nell’ambito dell’Osservatorio agromafie, promosso dalla Coldiretti, e introduce nuovi sistemi di indagine e un aggiornamento delle norme penali adeguate a combattere le frodi agroalimentari diventate pericolosissime. Ma – aggiunge – vanno fatte anche rispettare le normative già vigenti come per esempio al ristorante l’obbligo del tappo antirabbocco che, entrato in vigore con la Legge 30 Ottobre 2014, n. 161 è fornito di idoneo dispositivo di chiusura in modo che il contenuto non possa essere modificato o riutilizzato dopo l’esaurimento del contenuto originale indicato nell’etichetta. Un comportamento che se non rispettato favorisce inganni ed abusi come nel caso smascherato dai carabinieri dei Nas”. Il consiglio della Coldiretti è quello di sincerarsi che la norma venga rispettata al ristorante mentre nei supermercati occorre guardare con attenzione le etichette e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100% da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica dove è possibile assaggiare l’olio EVO prima di comprarlo e riconoscerne le caratteristiche positive. “Intanto – comunica Francesco Cosentini direttore Coldiretti Calabria – continua la raccolta delle firme della petizione rivolta alla Commissione Europea “stop al cibo anonimo -Eat Original – Scegli l’origine”. L’iniziativa, che registra l’attenzione crescente da parte dei cittadini-consumatori e sta interessando anche tutti i luoghi scientifici, culturali, politici ed economici della Calabria”.

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