Milazzo, da tre anni fermi i lavori sulla banchina XX Luglio

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Il presidente dell’Autorità di sistema,Mario Paolo Mega,ha chiesto una relazione agli uffici sulla situazione relativa alla banchina XX Luglio, i cui lavori sono ormai sospesi da tre anni per capire se sia possibile anticipare i tempi di riavvio dell’appalto che sembrano essere diventati indefiniti.Un tentativo di sbloccare un appalto nato male che rischia di finire peggio anche perché la ditta Scuttari, che non ha potuto proseguire il cantiere per il fallimento, ritiene di essere stata penalizzata dalla lunga sospensione dei lavori per le varianti legate alla realizzazione delle opere a mare.Obiettivo di Mega è riavviare l’iter per il riappalto delle opere ancora in sospeso verificando anche quale dovrà essere a distanza di tempo tempo la funzionalità di questa infrastruttura. Infatti, rispetto all’inizio di questo secolo,quando fu prevista, oggi la visione dei traffici è cambiata e Milazzo non registra più dal punto di vista commerciale quei movimenti di un tempo.Ecco quindi che tutti aspettano il completamento delle banchine del porto, ma se non si va a programmare nuove attività commerciali questa città non avrà quel ritorno economico, e soprattutto occupazionale, che da tempo si attende e che uno scalo come quello di Milazzo è in condizione di dare.

Opportuno è dunque che le istituzioni portino avanti sinergicamente iniziative concrete e non di prospettiva che poco o nulla producono per chi oggi spera di lavorare, come ad esempio i portuali dell’ex cooperativa Garibaldi. Nello specifico dovrà essere compito delle parti interessate sedersi ad un tavolo e, di concerto, stabilire come impiegare le costruende banchine per lo sviluppo del porto di Milazzo e creare nel contempo nuova occupazione. Immaginando ad esempio la possibilità di dare esecuzione al progetto di collegamento del porto con l’asse viario giacente in uno dei cassetti del palazzo comunale. In questa ottica si potranno sviluppare i collegamenti da Milazzo per i porti del continente con le navi “ro-ro” essendo più di un armatore interessato.

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