Lavori del Policlinico di Caserta fermi da 14 anni, il punto di Soldà

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E’ un vero calvario il lavoro per l’edificazione del Policlinico di Caserta, ulteriore fiore all’occhiello delle promesse architettoniche non mantenute. Dal 12 maggio 1995, data della firma del protocollo d’intesa per la realizzazione, sino ai giorni nostri la struttura ospedaliera ha visto compromessa la sua costruzione dagli intoppi burocratici, dai tempi biblici per la programmazione delle tappe d’esecuzione, e dal contenzioso tra il consiglio d’amministrazione della Seconda università degli studi di Napoli e la Immobilgi Federici Stirling, società appaltatrice rimossa dall’incarico.

L’ennesimo caso di cantiere pubblico inattivo genera la reazione di Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “E’ il solito problema che affligge il rinnovamento delle strutture sanitarie italiane. Tutto ciò accade perché la gestione dei soldi pubblici è inefficiente e poco trasparente, e ne deriva un danno di immagine sostanziale, anche per i numerosi esempi pregressi e analoghi. I responsabili dovrebbero riflettere – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – su quanto le lungaggini e le complicazioni della procedura siano insignificanti rispetto alle attese dei cittadini per quelle opere pubbliche che, al termine dei lavori, saranno oramai obsolete. Rivolgo un invito alle parti in causa – conclude Soldà – affinché abbiano a cuore non solo i diritti, ma anche il benessere dei cittadini”.

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