Dal centro Carapax sono scomparse 100 tartarughe

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Sono giganti e in alcuni casi aggressive. Ma soprattutto sono esotiche e rare, e perciò preziose e costose, considerando che in giro c’è un vasto pubblico di appassionti di questo genere di animali.
 La tartaruga “sulcata” è la più grande delle testuggini africane, e può arrivare a 100 chili. La tartaruga a “naso di porcello” è lunga quasi un metro e prende il nome dal muso a forma di suino. Esemplari simili ve ne sono parecchie, al Carapax, o meglio ve n’erano.
 Perché ora – a quanto hanno accertato dirigenti della Comunità montana Colline metallifere, cui si è unito il corpo Forestale dello Stato – diversi esemplari di quel tipo sono scomparsi nel nulla (in alcuni casi pure con le teche) e se ne ignora la sorte.
 E’ l’ennesimo colpo di scena della vicenda Carapax, venuta a galla venerdì. La scomparsa è stata accertata con sorpresa dagli esperti dell’università di Pisa, che hanno fatto i riscontri con un sopralluogo del 18 aprile. Poi la Forestale ha provveduto a segnalare il fatto alla Procura, per le indagini del caso.
 Gli esemplari appartengono a specie esotiche minacciate e a “status vulnerabile”, come la Geochelone sulcata (una testuggine terrestre africana), la Geochelone denticulata (testuggine gigante del Brasile), la Cuora amboinensis (diffusa nel sud-est asiatico), e la Carrettochelys insculpta (Tartaruga a naso di porcello, diffusa in Australia e Nuova Guinea).
 Tanti dubbi e perplessità, per Giancarlo Zago. «La cosa è strana», dice sottolineando poi un punto preciso. «A tutti i livelli e a tutti i tavoli, anche intervistando associazioni e movimenti politici, gli organizzatori del Carapax hanno sempre parlato di tutela dei propri animali. Ma su questo punto io sono prudente».
 «Anzi, per visite dirette fatte anche da me personalmente, risulta una carenza di accudimento importante, direi decisiva per le sorti degli animali. Quindi anche su questo ho intenzioni di fare segnalazioni. Non mi pare che ai titolari del progetto Carapax stia a cuore in modo particolare la buona salute degli esseri viventi di quell’area».
 «Noi fino al 12 maggio – prosegue Zago – non abbiamo nessuna competenza per quanto riguarda l’accudimento degli animali. Io sono stato nominato custode dal tribunale di Grosseto solo per quanto riguarda gli immobili. Fino al 12 loro dovrebbero accudire tutto ciò che vive lì dentro. Noi nel frattempo ci stiamo organizzando per reperire mangimi e tutto ciò che serve a questi animali, soprattutto l’acqua. Stamani molte zone erano asciutte con evidenti segni di abbandono ma quasi».
 Nel sopralluogo, anche la Forestale ha constatato situazioni problematiche in alcuni laghetti del centro, «letteralmente invasi dalla tartaruga dalle orecchie rosse, originaria degli Stati Uniti e incautamente importata in Europa. Al Carapax sarebbero stimati circa 900 esemplari in condizioni di sovraffollamento, con seri rischi ambientali in caso di fuoriuscita delle tartarughe dallo stesso centro».
 Fra l’altro ieri, nella zona, si era sparsa anche la voce che gli ex gestori del Carapax fossero scomparsi. Nessuno riusciva a rintracciarli, neppure al cellulare. E questo è un altro tassello di questo mistero.

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