“SPAZI PER L’ARTE A USHUAIA” città ai confini della terra

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Ushuaia…
distesa nell’arcipelago della Terra del Fuoco all’estremità meridionale dell’Argentina e del pianeta tra le sponde del Canale di Beagle e alti picchi di ghiaccio.
Testimone di uno scenario naturale inimmaginabile, evocativo degli spiriti del tempo.
Esposta al mutare rapido di cielo aria luce:
nuvole neve pioggia sole arcobaleno…nell’arco di un’ora.
Resistente alla furia di venti insostenibili e all’impeto delle acque.
Nel tempo, mito e mèta per viaggiatori reali, rifugio di transfughi, custode di malviventi reclusi alla fine del mondo.
Rispettosa della natura nel suo divenire
comunità di uomini operosi.
Oggi, protesa a diventare ‘centro’ urbano
d’eccellenza nella sua polarità estrema,
aperto al futuro di un ‘altro’ mondo possibile.

Proprio nella tensione del suo essere mitica e reale, fine e insieme principio, Ushuaia sembra qualificarsi come luogo ideale per l’Arte, l’unica azione umana misteriosa e sacra che resiste alla dissoluzione di tutte le cose.

Dal fascino esercitato da quella terra viene a Paolo Riani l’idea di progettare Spazi per l’arte a Ushuaia e farne oggetto di un laboratorio tematico con i suoi studenti del 5° anno del Corso di Composizione Architettonica 4°, della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Pisa, nell’anno accademico corrente e, di seguito, un altro analogo con il professor Edgardo Salamano nell’’Università di Belgrano in Buenos Aires con i suoi allievi del 3° anno di Proyecto Arquitectonico.
L’indicazione iniziale data da Paolo Riani è stata quella di progettare gli spazi a partire dalle suggestioni sensoriali ed emotive provocate da immagini descrizioni narrazioni su Ushuaia, liberi dalle limitazioni imposte dalla ricerca costruttiva, tecnologica, funzionale.
Unico limite alla libertà data, sul tavolo da lavoro si impone una…mela, vera nella sua concreta materialità, come corpo da cui astrarre idee formali per spazi dell’arte – museo e residenze per artisti – a Ushuaia.

La potenzialità creativa della metodologia didattica di Paolo Riani è ben colta dalla psicanalista Eva Pattis: Un progetto così libero è preziosissimo perché lascia intravvedere la libido, il talento, la passione di ciascuno. (Esso) è uno stimolo che va molto più in là di quello che vediamo nei disegni, e prosegue nella vita di ogni studente: ha portato ad immagini, riflessioni, fantasie che ancora non sono del tutto coscienti, ma continuano ad agire nelle psiche di chi li ha creati.
(…) Si tratta di un’impresa rischiosa (ma Riani ama le sfide). Sempre, quando si crea senza limiti, si attiva un’onnipotenza inconscia, contrastata subito dal suo opposto: il blocco, del “posso fare tutto, allora non so più che cosa.”
Anche a questo rischio è stato contrapposto intuitivamente un rimedio: l’immagine della mela, così quotidiana, non speciale, solida e legata alla terra.
Il dover cominciare materialmente con la mela (vera e propria, fra le mani) funge da contenitore alle fantasie omnipotenti, ma lascia libero quello spazio intermedio che Winnicott chiama creatività.

I progetti realizzati dagli studenti mostrano, nella varietà di interpretazioni e soluzioni possibili, una relazione sensibile con le componenti naturali proprie del luogo percepite come luce, colori, acqua, aria, e con il loro continuo mutare di sostanza e forma.
In essi vediamo la natura esplorata nelle possibilità che offre, con una tensione creativa rispettosa, in qualche caso anche audace, ma non in contrasto con essa.
Al contrario sembra emergere la consapevolezza di una potenza tecnologica declinabile in una relazione ecologica.
Oltre alle immagini relative ai progetti, parlano i testi scritti dagli studenti.

Interessante il confronto tra questi risultati e quelli del laboratorio condotto da Riani con il professor Salamano, ora nella deliziosa cornice del Teatro dei Rassicurati a Montecarlo.

Rita Scrimieri

Paolo Riani in Argentina

Iniziata nel novembre del 2008 con la presentazione del volume PAOLO RIANI – por territorios desconocidos nella sede della prestigiosa Universita`di Belgrano in Buenos Aires, sotto il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia e dell’Istituto Italiano di Cultura a Buenos Aires, l’esperienza di Riani in Argentina si è sviluppata per tappe successive che hanno reso l’architetto partecipe di momenti importanti della vita della città e del mondo accademico, quale riconoscimento del valore della sua professionalità e della qualità umana della sua persona.
Già a dicembre 2008, viene organizzata una sua visita ufficiale alla cittá di Ushuaia, in previsione di un contributo alla progettazione di un museo e di spazi per l’arte in quell’estremo lembo di terra meridionale dell’Argentina.
La ricchezza di suggestioni di questa esperienza porta Riani, una volta rientrato in Italia, a tenere un corso sul tema Spazi per l’arte a Ushuaia con i propri studenti dell’Università di Pisa.
Nello stesso periodo, avviene l’incontro con il ministro dello Sviluppo Urbano della Città di Buenos Aires, architetto Daniel Chain.
A questo fa seguito l’invito a partecipare alle Jornadas internacionales sul tema La humanizaciòn del espacio pùblico, tenute a Buenos Aires nel maggio 2009.
L’intervento di Riani si è tradotto in un contributo articolato in punti di un programma etico/professionale definito come la Carta di Buenos Aires 2009.
Nella stessa settimana Riani conduce con il Prof. Salamano nell’Università di Belgrano un laboratorio di tre giorni con gli allievi del corso di Proyecto Arquitectonico del 3º anno.
Il 15 maggio alle ore 16.30 si inaugura la mostra PAOLO RIANI – por territorios desconocidos nel Centro Metropolitano de Diseño della città di Buenos Aires (CMD), nello storico quartiere di Barracas, con la partecipazione del Ministro Chain e dei suoi collaboratori – il Sottosegretario ai Progetti Urbani Dr. Jorge Sabato, il Director General Legal y Tecnica Dr. Cristian Fernandez, il Direttore Generale della Stampa Lic. Sergio Levit, il Segretario Lic. Alejandro Vivone, il Direttore Generale del CMD Lic. Enrique Avogadro, il Presidente dell’ordine degli architetti di Parigi arch. Pablo Katz.
Tra i presenti, la Decana della Facoltà di Architettura e Urbanismo dell’Università di Belgrano, Prof. Monica Ines Fernandez, il Direttore Generale della bienalfindelmundo Dr. Alberto Grottesi Errazu, il direttore della rivista TodoObras, arch. Tomás Dagnino e altri rappresentanti della vita culturale, accademica e politica
di Buenos Aires.
Numerosa la presenza degli studenti.
La scelta da parte del Governo di Buenos Aires di inaugurare con la mostra di Riani il nuovo Centro Metropolitano del Disegno rientra nella politica di riqualificazione dello storico quartiere di Barracas, nella zona Sud della città.
L’esperienza dell’Università di Belgrano

Objetivo del presente trabajo es generar una investigación exhaustiva sobre la ciudad de Ushuaia que contemple un variado rango de aspectos como ser el de su situación geográfica, clima, flora, fauna, historia, etc. Y más particularmente los temas que hacen a la arquitectura y urbanismo autóctonos.

Esta investigación debiera dar por resultado una comprensión más profunda del territorio en cuestión, donde habrá que desarrollar un proyecto designado por la cátedra.
Resultará en consecuencia, una recopilación de información de vital importancia para que dicho proyecto pueda ser llevado a cabo teniendo en consideración todas las situaciones contextuales, generando así un diàlogo activo entre el objeto arquitectónico las mismas.

La experiencia realizada junto al Arq. Paolo Ríani en el workshop que hemos realizado junto a mis docentes y alumnos en Buenos Aires, se transformo’ en una extraordinaria oportunidad de poner en pràctica algunos principios de vida que estimulamos y que tienen como finalidad enriquecer la creatividad académica durante el acto proyectual:
1) Curiosidad (investigación continua del conocimiento)
2) Demostración (compromiso a verificar el conocimiento a través de la experiencia)
3) Sensibilidad (continua predicación de los sentidos)
4) Visión amplia (disponibilidad para apreciar la ambigüedad, la paradoja y la incerteza)
5) Arte-Ciencia (búsqueda de un equilibrio entre lógica e imaginación)
6) Pensamiento lateral (buscar la relación entre las cosas )
7) Sistema (pensar el todo como un sistema)

Prof. Arq. Edgardo Salamano

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1 Commento

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