Legacoop Terribile «Adeguare le provinciali Cipressino e Amiatina con le royalties di Enel Green Power. La centrale di Bagnore deve garantire ogni margine di sicurezza a tutela della salute dei cittadini»

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«Cittadini e imprese dell’Amiata grossetano possono trarre benefici oggettivi dalla realizzazione della nuova centrale geotermica che Enel Green Power ha proposto di realizzare a Bagnore, nel comune di Santa Fiora.

Naturalmente, questo non può prescindere dalla tutela della salute dei residenti né è possibile accettare che un investimento da 140 milioni di euro sia promosso solo nella logica del “ricatto occupazionale”.

Gli studi dell’Agenzia regionale per la salute e dell’Università sull’impatto della geotermia rispetto alle patologie tumorali nella popolazione, hanno dato risultati confortanti e ora bisogna procedere agli approfondimenti che la Regione ha già richiesto, in modo da avere presto un quadro completo per assumere la decisione finale.

In questo quadro, senza frontismi inutili, è bene che si discuta nel merito di cosa il territorio dell’Amiata vuole chiedere a Enel Green Power in termini d’investimenti compensativi per la realizzazione della nuova centrale.

Legacoop Grosseto, da parte sua, condivide in pieno la proposta avanzata alcune settimane fa dal presidente della Provincia Marras di chiedere alla società di versare un canone annuo da destinare all’adeguamento definitivo delle strade provinciali del Cipressino e Amiatina, per il quale esiste già un progetto generale che prevede una spesa di 50 milioni di euro. Ipotesi sulla quale mi pare si sia registrata una condivisione di fondo da parte del sindaco di Castel del Piano, Franci, e della Cna amiatina.

Utilizzare le royalties per finanziare un progetto di questo tipo, infatti, darebbe impulso all’intera economia del versante grossetano dell’Amiata che sarebbe dotato di un’infrastruttura auspicata da decenni, in grado di velocizzare i collegamenti con la nuova Grosseto-Siena, migliorandone la sicurezza, ma anche di agevolare le imprese turistiche, agricole, manifatturiere e agroalimentari. Fra l’altro, per il periodo di esecuzione dei lavori, il tessuto locale delle imprese edili e dell’indotto avrebbe un ritorno economico decisamente significativo.

Legacoop è su questa linea perché da tempo è convinta che il gap infrastrutturale costituisca uno degli ostacoli più forti alla crescita complessiva dell’economia dell’Amiata, che avrebbe tutto da guadagnare dal miglioramento dell’accessibilità alla montagna».

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