Intervista a Enzo Raisi (Fli): “A Mirabello Fini tornerà a fare politica anche da presidente della Camera”

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Il giorno prima della festa del Pdl a Mirabello Enzo Raisi, esponente emiliano del Fli, non sembra contrariato più di tanto dal fatto che il partito di Silvio Berlusconi abbia convocato i propri dirigenti e sostenitori lì dove un anno fa Gianfranco Fini sancì la nascita di Futuro e Libertà.

Onorevole Raisi, venerdì a Mirabello ci sarà anche Alfano, fresco della nomina a segretario del Pdl.

Non è detto che Alfano ci sia, perché è stato annunciato un programma molto variabile. Avrebbe dovuto esserci anche Berlusconi, poi si è scoperto che non ci andrà. Quelle di Mirabello sono quattro giornate che il Pdl ha organizzato per cercare di confondere le acque rispetto alla vera Mirabello, quella originale che sarà organizzata a settembre dal Fli. Quella del Pdl mi sembra una festa un po’ raffazzonata in quattro e quattr’otto.

La nomina di Alfano può aprire un dialogo tra il Fli e il Pdl?

Prima di dare delle risposte definitive aspetterei di capire che cosa farà Alfano, perché di parole ne abbiamo sentite tante in questi anni. Se poi alle parole seguiranno i fatti, faremo le nostre valutazioni. Certo che affermare “saremo il partito degli onesti” significa già dire che ora non lo sono. È un’ammissione di colpa anche rispetto ai temi che noi del Fli abbiamo promosso da tempo.

Il coordinatore emiliano-romagnolo del Pdl, Filippo Berselli, ha detto che il Fli è “un partito che non esiste”.

Berselli è sempre bravo a far battute ma è anche quello che è riuscito, ancora una volta, a far perdere al centro-destra una città come Bologna nonostante ci fosse un’occasione d’oro per vincere. Prima di parlare degli altri dovrebbe fare autocritica. Non riescono nemmeno ad eleggere il presidente dell’unico quartiere che hanno conquistato. L’ultimo che dovrebbe parlare è proprio lui.

A Mirabello ci saranno anche gli ex finiani Ronchi e Urso. Un anno fa il Fli poteva contare su 33 deputati, oggi sono solo 28…

Indubbiamente il Fli ha perso alcuni pezzi, com’è normale quando un gruppo parlamentare della maggioranza se ne va all’opposizione. Abbandonare le poltrone di governo, come ha fatto il Fli, è un atto che credo sia unico nella storia della repubblica.

Lo fece anche Mastella con il governo Prodi…

Ma non credo che ci siano eguali all’interno del centro-destra. Solitamente succede il contrario, che si vada dall’opposizione alla maggioranza. Quelli che sono tornati indietro sono stati ben ricompensati. Oggi in Aula guardavo i banchi del governo e c’erano cinque sottosegretari che vengono da Futuro e libertà. Quelli che invece hanno resistito sono persone che hanno voluto dare un segnale chiaro al paese: non è vero che tutti siamo in vendita.

Qualche settimana fa su Fareitalia Mag Alessandro Campi, parlando del “fallimento umano” del centro-destra, ha scritto che il tentativo di rinnovamento della destra italiana più volte annunciato da Fini si è arenato.

Non sono d’accordo. In parte nel Fli c’è stato un tentativo di rinnovamento. È chiaro che ci sono delle difficoltà, ma questo riguarda la classe dirigente in generale. Ricordiamoci che nel ‘94 c’è stato un crollo della vecchia classe politica che ha fatto spazio ad una nuova. È chiaro che in questo contesto anche i processi di cambiamento della destra italiana sono stati lenti, ma non più lenti di altre realtà. A sinistra la situazione non è molto diversa. Anche lì i primi attori sono sempre gli stessi. In realtà è in tutta la società italiana che c’è una difficoltà di cambiamento generazionale, non solo nella politica.

Si dice che a settembre, a Mirabello, potrebbero esserci dei cambiamenti all’interno del Fli. Nuove nomine in vista?

Vedremo. Siamo tutti in attesa anche di una forte decisione del presidente Fini di tornare a far politica a 360 gradi. Attendiamo sviluppi in questo senso.

Fini potrebbe dimettersi da presidente della Camera?

Non lo so. Io non credo che se Fini cominciasse a svolgere maggiormente un ruolo politico, ciò sarebbe incompatibile con la sua carica. Non capisco questa tesi per cui il presidente della Camera deve essere uno col bavaglio alla bocca. In Aula Fini deve giustamente svolgere una funzione di soggetto terzo a tutela del parlamento, ma fuori dalla Camera è anche un esponente di partito.

Lei ha preannunciato che a breve il Fli avrà un suo giornale di riferimento.

Ci stiamo lavorando. Credo che prima di Mirabello ci sarà un annuncio in merito. Siamo in attesa di sviluppi, comunque il progetto andrà sicuramente in porto. Inizieremo prima con un giornale on line, poi con il cartaceo. Dipende anche dalle risorse che troveremo, perché sarà una realtà senza contributi pubblici.

Ieri alla Camera si è votato per la soppressione delle province. Il terzo polo ha votato a favore della proposta presentata dall’Idv, mentre il Pd si è astenuto.

Ieri si è confermato l’asse conservatore di questo paese, quello formato da coloro che parlano tanto di riforme e di tagli dei costi della politica ma non li vogliono fare, cioè Pdl, Lega e Pd. Se il Pd avesse votato a favore dell’abolizione delle province, la maggioranza sarebbe stata battuta. Quella del Pd è stata una scelta strategica per conservare i posti dei propri esponenti sul territorio.

Nonostante l’asse Pdl-Lega, la norma salva-Fininvest inserita nella manovra economica alla fine è stata ritirata.

Credo che ciò sia la dimostrazione che il presidente del consiglio è “nel pallone”. Il tentativo goffo di infilare una norma di questo tipo nella manovra economica, addirittura – se è vero quello che dicono i leghisti – tenendo all’oscuro i propri alleati, è stato quanto di peggio il governo potesse fare. Ormai l’esecutivo scrive le leggi ad personam tentando di nasconderle anche alla stessa maggioranza. Che poi è platealmente impossibile: figuriamoci se qualcuno non se ne sarebbe accorto! Chi ha consigliato questa mossa a Berlusconi è uno sprovveduto. Berlusconi dimostra ormai di avere dei consiglieri poco affidabili.

L’avvocato del premier, Niccolò Ghedini, dice che non ne sapeva nulla. Di chi è la mano secondo lei?

La mano è sicuramente di uno che ne capisce molto su come aiutare il premier in termini legali. Il nome non lo so ma poco importa. Ciò che conta è la volontà politica, che è del premier che continua a dire che era un provvedimento giusto. I provvedimenti giusti per Berlusconi sono solo quelli che coincidono con le sue scadenze processuali.

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5 Commenti

  1. Il berlusconismo non ha mai chiaramente avuto nulla a che fare con la destra, ma ormai con la destra non hanno più nulla a che vedere neppure Fini e FLI, le cui posizioni politiche sono praticamente indistinguibili da quelle del PD, se Fini avesse preso le distanze da Berlusconi rimanendo a destra, sarei rimasto con lui, peccato che ormai sembra la copia sbiadita di un qualsiasi politico di centrosinistra, ha voglia a ripetere i soliti slogan triti e ritriti su una fantomatica destra moderna europea che a quanto pare esiste solo nella sua testa, solo gli ignoranti che per nulla conoscono la realtà politica europea se li possono bere.

  2. Signora Loredana, FLI non è mai entrato nel centosinistra, nè ufficialmente nè ufficiosamente. Chi afferma questo non ha capito una mazza di cosa voglia dire essere di destra. Se qualcuno pensa che la destra sia correttamente rappresentata dal berlusconismo, vedi sotto la voce “affarismo rampante”, o dalla deriva razzista dei leghisti, significa che non ha nessuna seppur vaga conoscenza dei valori della destra sociale. Nessun odio verso Berlusconi, semmai rabbia per aver fatto scempio di tutti i valori della destra in nome di una società decadente e senza valori etici, che se ne frega della coesione sociale e del benessere del proprio popolo. Si vada a rileggere il testamento politico di Benito Mussolini, forse la illuminerà.

  3. Sei chiaramente un lupo vestito da Peccora!!! Spruzzi servilismo e piediellismo da tutti i pori… Tu non sei mai entrato in Fli e di conseguenza mai ne sei uscito, sei solo un berluschino frustrato che pensa di darla a bere a qualcuno…

  4. Mi aveva entusiasmato all’inizio FLI.
    Quando però ho visto che Fini in realtà non aveva nemmeno una sola idea su tasse e lavoro, ho capito che la sua era solo una sceneggiata tutta piena di odio contro Berlusconi. Sono quindi usicita da FLI quando a dicembre 2010 è entrato ufficialmente nel centrosinistra.

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