Raffreddore trascurato, può sfociare in sinusite

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Riduzione dell’olfatto e del gusto, negli ultimi tempi siamo statti abituati a riconoscere questi sintomi come campanello d’allarme e conseguenza del Covid. Eppure, c’è chi, affetto da sinusite, con questa sensazione può convivere anche tutto l’anno. Raffreddore e influenza, possono essere la causa delle forme croniche. Ecco perché la prevenzione è fondamentale per risparmiarsi mal di testa e naso chiuso che specialmente quando le temperature si fanno più rigide non lasciano scampo. 

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Piuttosto comune, la sinusite è un disturbo legato ad un’infiammazione, improvvisa o persistente nel tempo, della mucosa che riveste i seni paranasali. In condizioni normali, le secrezioni prodotte dalla mucosa (muco) sfociano nelle cavità nasali. Quando si verifica un’infiammazione, però, i canali che le veicolano all’interno del naso si restringono e il muco si accumula nei seni paranasali.

Può essere causata da un’infezione di natura virale (raffreddore, influenza) che normalmente migliora nell’arco di due o tre settimane. Il ristagno del muco può favorire, però, anche lo sviluppo di germi provenienti dal naso o dalla bocca (orofaringe). Un’infezione virale si può sovrapporre, quindi, ad un’infezione batterica.

I disturbi più comuni sono la sensazione di pressione e di dolore a livello del naso, della fronte e degli occhi. Possono comparire anche febbre, mal di testa, ostruzione nasale, riduzione dell’olfatto e del gusto e secrezioni purulente giallo-verdastre dal naso, mal di denti e alito cattivo.

Per ridurre i sintomi della sinusite è possibile assumere antidolorifici, come paracetamolo e ibuprofene, per alleviare il mal di testa, il dolore e la dolorabilità facciale; i decongestionanti nasali, aiutano a liberare il naso e a respirare con maggiore facilità. È utile anche bere molti liquidi; evitare i fattori scatenanti dell’allergia e il fumo; pulire il naso con soluzione salina per ridurre la congestione.

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