A Genova il tour italiano del Massimo Sammi Quintet

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Partirà venerdì 3 di luglio dal Teatro della Gioventù (Via Cesarea) di Genova il tour italiano del Massimo Sammi Quintet, chitarrista nato nel capoluogo ligure e da anni trasferitosi in America. Con lui dei musicisti tra i più promettenti del panorama internazionale: Michael Campagna al sax tenore e soprano, Michel Reis al pianoforte, Tal Gamlieli al contrabbasso e Paul Geresy alla batteria.

Il tour si svilupperà lungo tutto lo stivale e toccherà alcune tra le principali città italiane.

Massimo Sammi volato in America nel 2006 ritorna in Italia, a Genova per presentare il suo primo album di brani originali “First Day” realizzato con la collaborazione di George Garzone, John Lockwood, Yoron Israel e Dominique Eade. La musica è una dedica al matematico e premio Nobel americano John Nash, ed è ispirata alle sue teorie, in particolare quella del “Prisoner’s dilemma” (Il dubbio del prigioniero), uno strumento utilizzato da Nash per dimostrare in maniera semplice le sue complicate teorie matematiche sulla prevedibilità dei comportamenti umani (che gli hanno valso il premio Nobel), e che sono state utilizzate in ogni campo, dalla risoluzione di conflitti internazionali ai mercati finanziari.

Il dilemma è così strutturato: due prigionieri in celle diverse non comunicanti hanno solo due possibilità: parlare (accusando l’altro) o non parlare. Secondo la teoria, se entrambi non parlano avranno una pena leggera; Se entrambi parlano, accusandosi a vicenda, avranno una pena un po’ più pesante; Se faranno scelte diverse, quello che parla avrà la libertà e l’altro avrà una pena molto pesante. Se entrambi conoscono queste regole e non prendono accordi, la scelta che corrisponde all’equilibrio di Nash è di parlare, per entrambi.
L’idea del disco è stata utilizzare una rappresentazione musicale del dilemma ed una cornice per dei brani totalmente improvvisati. In particolare il quartetto è stato diviso in due gruppi, all’interno dei quali c’è un prigioniero ed uno che interroga. I due prigionieri dei rispettivi due gruppi scrivono un’idea musicale di una battuta e se la scambiano, senza mostrarla agli altri. Così facendo, entrambi rispettivamente sanno se l’altro prigioniero sta confessando o meno la propria idea o se tace. Gli altri membri devono capire se i rispettivi prigionieri stanno confessando o meno. Ed i due prigionieri basano su tale situazione di dubbio (appunto il “Prisoner’s dilemma”) la loro interazione musicale.

Gli altri brani sono stati composti ispirandosi alle scene del film “A beautiful mind”.
Nel 2009, oltre alla composizione jazz per progetti in trio, pubblica anche composizioni per orchestra jazz, in particolare la sua composizione “Paraggi (Green Sea at Night)” ottiene la premiere nella prestigiosa Jordan Hall di Boston. In corso il progetto compositivo di una suite per orchestra jazz in cinque movimenti dedicata alle Cinque Terre, che sarà terminata entro il 2010.

Accanto a lui in questa tournée, alcuni tra i musicisti emergenti più interessanti del jazz internazionale. Di Michael Campagna (sax tenore e soprano), il Direttore del Museo del Jazz di Harlem, Loren Schoenberg ha detto “Una volta ogni tanto incontri musicisti che hanno un’anima matura come spesso diciamo noi, musicista e compositore immensamente talentuoso, serio, ma non tanto da non trovare divertimento nella sua musica”.
Michel Reis (pianoforte), lussemburghese classe ’82, inizia da giovanissimo gli studi classici di pianoforte per poi capire quasi subito che il jazz sarà la sua vera strada. Diplomatosi al Conservatorio de La Ville si trasferisce a Boston per studiare alla Berklee College of Music. Nel 2005, a 23 anni, pubblica il suo primo album.
Tal Gamlieli, contrabbassista e compositore istraeliano, è capace di creare melodie semplici che arrivano direttamente al cuore dell’ascotatore. Ha vinto nel 2007 il DownBeat Award 2007. Oltre all’obiettivo di completare i suoi studi e la sua formazione, ha intenzione di insegnare sia negli Stati Uniti sia nel suo paese natale, Israele, con lo spirito e l’enfasi di chi vede la musica come un ponte culturale.

Alla batteria Paul Geresy, attualmente residente a Boston, il ventiquatrenne Paul Geresy, vanta alla sue spalle una carriera già invidiabile ed una profonda conoscenza dei diversi stili ritmici. Originario del New Jersey, Paul ha avuto modo di trascorrere gran parte della sua esperienza musicale nel sud degli Stati Uniti; considerato un prodigio, ha suonato, appena quindicenne nei più importanti jazz clubs di Dallas in Texas e di Atlanta, in Georgia, quali il Huey’s, il Churchill Grounds, il Cafe 290, il Compadre’s, l’Hailey’s il Dan’s Silver Leaf ed il Club 8.0. Ad Atlanta collabora con musicisti jazz quali Carter McMullen, Jason Pellett, Jeff Greene ed a Dallas con Bruce Bohnstengel, Aaron West, Daniel Foose, Ji Young Lee, Bill Maley.

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