L’archivio Genchi

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gioacchinogenchiCos’è l’archivio “Genchi”? Esiste? Vediamo prima cos’è o cosa dovrebbe essere.
Un archivio, creato da Gioacchino Genchi il consulente dell’ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris, poliziotto informatico e consulente di numerose procure italiane, e che conterrebbe centinaia di migliaia di utenze telefoniche tra cui quelle di parlamentari, esponenti dei servizi segreti, delle forze armate e moltissime persone non indagate.
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Alcuni numeri: 578.000 record anagrafici, 392.000 persone fisiche controllate, 1.402 tabulati utilizzati.
Però Genchi intervenuto ieri mattina a “Radio anch’io”, prova a ridimensionare la vicenda sostenendo che “non esiste alcuna banca dati”.
“Non ho mai svolto una sola intercettazione né telefonica né ambientale – si difende Genchi-, ho solo e sempre analizzato dei dati che provenivano dal fascicolo e che erano acquisiti dalle indagini preliminari o al processo. Quegli stessi dati sono poi stati messi a disposizione dei difensori e su quegli stessi dati si sono fatti dei processi e ci sono centinaia di sentenze che lo confermano”.
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E i politici?
Il presidente dei senatori dell’Udc, Gianpiero D’Alia, chiede al governo di “portare a conoscenza del Parlamento le reali dimensioni dell’archivio segreto Genchi”. Mentre Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl a palazzo Madama, definisce il caso Genchi “uno dei più gravi e sconcertanti scandali della storia repubblicana” e invoca “la corte marziale”.
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CHI E’ GIOACCHINO GENCHI
(tratto dal sito personale di Gioacchino Genchi www.gioacchinogenchi.it)
Nato a Castelbuono (PA) il 22 agosto 1960.
Sono sposato ed ho tre figli: Niccolò, Francesca e Walter.
Il mio paese è una ridente località della provincia di Palermo, situata alle pendici delle “Madonie”. Castelbuono è un paese con grandi tradizioni di democrazia, cultura, civiltà e legalità.
Sono legato al mio paese e l’essere castelbuonese è la cosa di cui mi sento più orgoglioso.
Da ragazzo mi sono formato nella libreria di mio padre, centro di ritrovo dei letterati e degli studiosi del paese. Quella libreria per me è stata la prima, vera e più importante “scuola”.
Ho conseguito il diploma di maturità con 60/60.
Dopo il diploma, viste le non troppo floride condizioni economiche della mia famiglia, ho iniziato a lavorare per un’azienda specializzata del centro Italia nel settore informatico.
Così mi sono mantenuto negli studi universitari ed ho conseguito la laurea in Giurisprudenza con 110/110 e la Lode Accademica, all’Università degli Studi di Palermo.
Nel corso degli studi universitari, oltre alle materie ordinarie del piano di studi (conseguite quasi tutte col massimo dei voti), ho frequentato ben 10 “corsi liberi” in materie storico-giuridiche, tutti superati con “30 e Lode”.
Ho intrapreso la carriera forense ed ho conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione di “Avvocato”. Ho pure conseguito l’abilitazione all’insegnamento di materie giuridiche.
Nel 1985 ho superato il Concorso di Funzionario della Polizia di Stato.
Dall’ingresso in Polizia ho diretto diversi uffici (la Zona Telecomunicazioni per la Sicilia Occidentale, il Nucleo Anticrimine per la Sicilia Occidentale, il Centro Elettronico Interregionale di Palermo, ecc.).
Su incarico del Consiglio Superiore della Magistratura ho tenuto dei corsi di formazione e di aggiornamento per Magistrati e Uditori Giudiziari. Altri corsi ho tenuto per gli Avvocati, su incarico delle Camere Penali.
Ho pure insegnato nelle Scuole di Polizia ed ho tenuto diversi interventi presso alcune Facoltà Universitarie.
Dal 1996 ho svolto l’incarico di consulente tecnico dell’Autorità Giudiziaria in importanti indagini e processi penali.
I risultati del mio lavoro sono consacrati in centinaia di ordinanze, di sentenze e di pronunce della Corte di Cassazione.
Per una scelta puramente deontologica sono in aspettativa non retribuita dal giugno del 2000 dal Ministero dell’Interno.
Ho così pure rinunciato volontariamente alla carriera in Polizia, quando ricoprivo già da oltre cinque anni la qualifica di Vice questore aggiunto.
Nell’assolvere agli incarichi giudiziari che mi sono stati affidati ho sempre e solo servito lo STATO e la GIUSTIZIA, nello strenuo tentativo di ricerca e di affermazione della VERITA’.
Per questo e solo per questo so di avere molti nemici e parecchi interessati detrattori.
So pure di avere molti amici che mi stimano e mi vogliono bene.
La loro solidarietà, l’affetto dei miei familiari e la pulizia morale della mia coscienza, mi danno la forza di continuare nel mio lavoro, con l’onesta, la tenacia, l’entusiasmo e l’indipendenza, che mi hanno accompagnato e caratterizzato sin dal primo giorno.

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