Tanta attesa per il vertice fra Nord Corea e USA ad Hanoi: un occhio alle elezioni l’altro al potere

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Il leader nord coreano Kim Jong un e Donald Trump ad Hanoi in Vietnam per l’attesissimo summit di due giorni. Al centro il tema della denuclearizzazione, intorno gli obiettivi dei due leader.

Se da un lato, infatti, Kim punta a rafforzare il suo potere con una ripresa economica che dia respiro al Paese; dall’altro Trump – con un occhio alle elezioni del 2020- cercherà di ottenere il programma completo dello smantellamento dell’arsenale di Pyongyang. Impresa non da poco.

Il vertice, che segue quello già avvenuto lo scorso giugno 2018, vede una serie di incontri bilaterali, almeno 5, ai quali fa da apripista quello fra il Segretario di Stato americano Mike Pompeo e il rappresentante speciale per la Corea del Nord Stephen Biegun.

Un’agenda fitta in cui, come anticipa un portavoce del presidente della Corea del Sud Moon Jae-in, potrebbe arrivare la tanto attesa dichiarazione che proclami la fine della guerra tra le due Coree. Annuncio mai arrivato formalmente dopo il conflitto iniziato negli anni ’50 e in cui fa da sfondo il solo armistizio.

Un passo che permetterebbe di costruire la fiducia tra Corea del Nord e Stati Uniti, certo, ma che vede anche animarsi le proteste a Seoul, la capitale sud coreana, per chiedere prima della dichiarazione di pace una maggiore e concreta attenzione ai diritti umani.

Intanto è stato espulso dal Vietnam il sosia di Kim Jong Un, fermato in vista del vertice: Howard X e il sosia del presidente americano, Russell White, avevano inscenato venerdì scorso il loro “summit” nel centro della capitale vietnamita.

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