Tarquinia Democratica, il carbone e Mazzola

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«Accusano me di faziosità e non si rendono conto che dalla minuziosa elencazione di date e “fatti” la verità che ne scaturisce è una ed una sola: l’accordo è stato firmato il 28 ottobre 2008, 3 mesi dopo l’avvio della centrale. Tarquinia Democratica ricostruisce per me, per noi tutti, la storia sul …famigerato “accordo” economico tra Comune e Enel S.p.A. per accettare “contributi” derivanti dalla riconversione a carbone della centrale TVN di Civitavecchia e io li ringrazio».

Esordisce così il Sindaco Mauro Mazzola dopo aver preso nota dei chiarimenti tanto puntualmente espressi da Tarquinia Democratica. Già, perché anche volendo assumere come certi i fatti descritti da Tarquinia Democratica, e cioè che la firma dell’accordo preliminare sia avvenuta ben prima dell’avvio ufficiale della centrale, è anche vero che a seguito del comunicato stampa diramato dall’Enel il 23 maggio 2008, sempre come ci ricorda “TD”, Enel stessa ha spazzato via quanto si suppone sia accaduto prima di quella data.

«Sono stanco di chiarire quanto è stato sotto gli occhi di tutti: gli incontri con l’Enel non avvenivano in privato, ma ad un tavolo di discussione e valutazione voluto dalla Regione Lazio in primis. Il risultato fu che il governo impose ad Enel l’obbligo e l’entità dei pagamenti.
«Questo non sta a significare che tra me, Sindaco, e Enel ci fossero già accordi definiti e definitivi» – continua il Sindaco Mazzola – «e il fatto che io abbia partecipato alla manifestazione contro la riconversione “tentennante ed imbarazzato” è sicuramente opinione personale ma non corrispondente al vero. Basta anche con la sottomissione implicita all’affermazione tanto amata “Il Sindaco ha accettato il soldi dall’Enel”. Il Sindaco, che è Sindaco di tutti e non solo dei No-Coke ha preteso, non accettato, che Enel risarcisse questo territorio per le servitù imposte, senza alcuna contropartita, tantomeno il silenzio. Ribadito il concetto che mai c’è stata e mai ci sarà alcuna sottomissione nei confronti di Enel che mi metta nelle condizioni di non poter agire liberamente per la salvaguardia della salute dei miei cittadini, a questo punto pongo la domanda se è giusto o no che Enel si prenda carico della sua responsabilità e risarcisca questo territorio per le servitù che ci sono state imposte, oppure, al contrario, continui a far funzionare comunque la centrale, che nessun Ente sovraordinato ne ha potuto impedire l’accensione senza neanche pagare per tutte le conseguenze negative che questo comprensorio deve sopportare.

È ancora viva la voce dei tantissimi cittadini che lamentavano la stupidità del Comune di Tarquinia nel perseverare ad essere “cornuto e mazziato” ricordando come già Montalto di Castro e altri Comuni avevano rivendicato ed ottenuto il sacrosanto diritto ad un risarcimento.
Rispondete onestamente: Se il Comune di Tarquinia non avesse preso i finanziamenti la Centrale avrebbe chiuso? »

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