
Genova – Il dato di partenza è che ogni desiderio commerciale in capo all’individuo-cliente viene mediaticamente innescato e scatenato, in varie modalità e misure, dai promo pubblicitari di Sua Santità il Mercato.
Sotto questo aspetto, se anche può sembrare anacronistico che l’individuo progredito metropolizzato si faccia così facilmente adescare, è altrettanto significativo il fatto che tale trionfante strategia consumistica lasci l’individuo-cliente totalmente convinto di agire in piena libertà & autonomia.
Qui si concentra l’illusionismo ipnotico della propaganda mediatica: in scelte esterne & estranee che vengono messe in circolo da messaggi mediatici e che, a loro volta, omologano la personalità cui è teoricamente implicata ogni scelta individuale. Ciò pare rivelare un immediato riferimento, estrapolando la questione da E. Durkheim, nella ritenuta giustapposizione tra fenomeni collettivi & scelte individuali.
A ribadire il concetto, una discreta quota dei desideri dell’ individuo ricalca e deriva da desideri ideati altrove, in nome di un preordinato e sparigliato rapporto di forze tra individuo e il partner inumano rappresentato in questo caso dal consumismo, nei confronti del quale l’ individuo assume il doppio ruolo di vittima&carnefice: non a caso J. Baudrillard ha definito il “consumatore, un lavoratore che non sa di lavorare”.
Questa propaganda illusionistica, stile a me gli occhi, ha come destinataria una illusa bio-massa di individui-clienti, h24 a servizio dell’ altrui fatturato: una bio-massa in cui “nulla la divide, tutto la separa”, riprendendo un lemma di T. Hobbes.
Questa bio-massa, al fine di ri-donare senso estetico-sociale alla propria esistenza, trova appiglio nella santità di un Mercato che miracolizza l’esistenza con sempre nuovi desideri, allo suadente ipnotico battere della grancassa di sponsor & testimonial.


