Padova – Quanti e quali luoghi di aggregazione frequentano i giovani figli di migranti? Sono diversi da quelli frequentati dai ragazzi autoctoni? come li vivono e come li percepiscono? quale il senso di appartenenza alla città, al Paese d’origine dei genitori e al gruppo di pari? E ancora, come si identificano? si sentono oggetto di discriminazioni? quali amicizie e relazioni hanno creato negli anni? A questi interrogativi, e a molti altri ancora, ha cercato di dare risposta l’indagine effettuata a Padova su circa 50 tra ragazzi e ragazze figli di migranti (Congo, Albania, Serbia, Colombia, Moldavia, Marocco, Nigeria, Romania, Filippine, Somalia, Tunisia…) e autoctoni, che sarà presentata martedì 17 dicembre alle 16.30 presso il Teatro Ruzante (Riviera Tito Livio 45) nel corso di un convegno sui temi.
L’indagine qualitativa, che si è avvalsa anche di laboratori video, walkabout e visual tour fotografici, mette a fuoco la vita quotidiana (tempo libero, consumi e mode, spazi urbani e relazioni di genere) di alcuni giovani tra i 13 e i 19 anni che frequentano tre diverse zone della città (centro, zona Palestro, Arcella). L’iniziativa è promossa dall’Osservatorio Terzo settore della Camera di Commercio di Padova con Arci Padova, nell’ambito della nona edizione di “Parlami di Me. Generi e generazioni”, e vede la collaborazione di Fisppa – Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogica e Psicologia applicata dell’Università di Padova.
Ad affrontare i temi e a condividere riflessioni su quanto emerge dall’indagine saranno, in un confronto a più voci: Gaia Farina, ricercatrice e autrice dell’indagine, Andrea Galeota, segretario Osservatorio Terzo settore della Camera di Commercio, Egi Cenolli, presidente della Commissione dei cittadini stranieri residenti a Padova, Chiara Archetti, referente progetti per Arci Padova, Annalisa Frisina, docente di Metodologia e tecniche della ricerca sociale dell’Università di Padova. A moderare l’incontro Enzo Pace, docente di Storia delle religioni dell’Università di Padova.