Cosenza, tariffe Tari, riduzione per le famiglie a partire dal prossimo anno

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Rende – Riduzione della Tari sulle abitazioni nel prossimo anno. La
nostra politica finanziaria porterà buoni frutti e i risultati saranno a
vantaggio delle famiglie. Per adesso abbiamo abbassato la pressione fiscale
sulle imprese perché crediamo che la creazione di nuovi posti di lavoro sia
un obiettivo prioritario.
Ma non abbiamo la bacchetta magica. Ci serve il tempo necessario perché le
nostre politiche possano dispiegarsi al meglio.
C’è stato un tempo in cui le spese allegre erano la norma fra gli
amministratori del Comune di Rende. Spendi e spandi in lungo e in largo era
il motto di tanti detrattori di oggi. Debiti accumulati e politiche fiscali
discutibili hanno demolito le casse del Comune, tanto che il sindaco
Marcello Manna, una volta vinte le elezioni, ha preso in seria
considerazione l’ipotesi di rimettere tutto nelle mani della Corte dei
Conti. Però la città aveva bisogno di una reazione e di un impegno
concreto. Un impegno non visibile, non sbandierato, né urlato.
Con i numeri non si scherza, cari concittadini. Gli aumenti che avete
trovato in bolletta sono figli di quelle politiche scellerate, ne sono una
diretta conseguenza. Quando qualcuno chiama in causa questa illusoria età
dell’oro, sappia che quell’età ha determinato un terremoto finanziario.
Siamo noi che stiamo ricostruendo le finanze del Comune, ripartendo dalle
macerie, da cocci ereditati.
La nostra azione è sintetizzabile in una parola: RISANAMENTO. Non siamo noi
ad aver prodotto un debito così grande. Noi, per parte nostra, abbiamo
messo in campo tutte le azioni amministrative necessarie per uscire dal
Predissesto con 7 anni di anticipo. Il Bilancio non è un’entità legata alla
finanza creativa. I soldi sono quelli, le entrate e le uscite sono lì,
sotto gli occhi di tutti. E tutti devono capire cosa stiamo facendo per il
bene di Rende. Già nel periodo in cui ha governato il commissario le cose
erano cambiate. Da parte nostra non possiamo che riconfermare quella linea
per via della procedura di uscita dal Predissesto. Mi preme altresì
ricordare che l’aumento relativo al 2014-2015 è stato votato e approvato in
consiglio comunale nel luglio del 2015.
Ci abbiamo messo la faccia e ci siamo assunti la responsabilità di decidere
cosa fosse meglio per l’intera comunità. Sarebbe stato più semplice e
populistico praticare una politica tributaria rispetto alla Tari ripartendo
un carico minore per le famiglie. Sì, sarebbe stato più facile. Però non è
questo il mandato che ci hanno affidato i cittadini quando hanno scelto che
fossimo noi a governare la città di Rende.
Nessuno intende negare gli aumenti della Tari sulle abitazioni. E nessuno
può altresì negare, persino i detrattori, che Rende, insieme a Cosenza, ha
le tariffe della Tari più basse dell’area urbana nel capitolo relativo
proprio alle abitazioni.
Così come nessuno può negare l’esistenza di una Tari spropositata per le
attività commerciali di Rende prima del nostro arrivo. Due strade erano
percorribili: Lasciare tutto invariato per le strutture ad uso domestico e
costringendo piccoli e medi imprenditori all’ennesima decima dal parte
della pubblica amministrazione; oppure cercare un punto di equilibrio. Per
noi questo equilibrio si traduce in piccoli aumenti per le famiglie per
questo anno. Chi parla di grandi aumenti non conosce le tariffe degli altri
Comuni.
Chi strumentalizza le difficoltà dei nostri concittadini per ottenere un
titolo sul giornale non si rende conto di quanto difficile sia l’uscita da
una stagnazione lunga e ancora pericolosa.
Avremmo dovuto continuare a vessare le piccole e medie imprese? Avremmo
dovuto distruggere dal punto di vista tributario il cuore pulsante di una
città. Le attività economiche generano ricchezza e occupazione. Senza la
loro capacità di innovare e creare valore e lavoro la città morirebbe;
collasserebbe immediatamente. Questo concetto forse non è chiaro a chi,
senza alcuna capacità e senza studi economici, si cimenta in giudizi
superficiali, puerili e di bassissima lega. Di bassa lega come le falsità
scritte da chi agisce e scrive sotto dettatura dell’ex dominus di Rende. E’
stata chiamata in causa la figura di Antonio Infantino, dirigente del
settore Bilancio. Abbiamo fiducia nell’operato di Infantino. Ma anche lui,
al pari di tutti gli altri, se commetterà degli errori, sarà rimosso
dall’incarico.
Siamo noi che diamo la direzione politica e così sarà per molti anni. Se ne
facciano una ragione in tanti a Rende.
Questo accanimento contro di noi ci fa capire che siamo sulla strada
giusta. Altri devono pensare a costruire una strada. Magari non affidandosi
alla promozione pubblicitaria di un pennivendolo di turno prima scaricato e
poi riabilitato per volere del tiranno.

Antonio Crusco

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