Quando un palio si tinge di sangue

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Anche il “Palio dei Berberi” di Calascibetta (Enna) si tinge di sangue: ieri sera due finalisti degli oltre 20 cavalli in gara corrono all’impazzata, sfondano il traguardo e investono in pieno una rudimentale quanto pericolosa staccionata di pali di legno e nastri di plastica, disarcionano i fantini e proseguono la corsa in una strada tra le auto parcheggiate. L’impatto è devastante: una cavalla, sventrata forse da uno dei paletti, si squarcia il torace con una ferita estesa da cui si versa una vera e propria cascata di sangue! Il secondo cavallo si ferisce gravemente alla zampa anteriore e l’emorragia di sangue viene tamponata fasciandola con la t-shirt del fantino!

cavallasventrata2Due animalisti della LAV Sicilia che da anni seguono e indagano le corse di cavalli nell’Isola, Carlo Aprile ed Ennio Bonfanti, riescono a documentare tutto con un video ed alcune immagini pubblicate sul sito www.lavsicilia.it. La cavalla sventrata viene trascinata, in fretta e furia, su un veicolo furgonato che si dilegua velocemente, tra urla e risse di fantini e allevatori, verso destinazione ignota, senza che né un veterinario intervenga per cercare di salvarla dalla emorragia né le Forze dell’Ordine accertino prima tutti i fatti e le prove del reato di maltrattamento e sevizie di animali. I due animalisti vengono minacciati più volte e strattonati per sottrargli le videocamere. Della cavalla sventrata non si hanno notizie: molto probabilmente sarà morta per via della forte emorragia.

“Quello del Palio dei Berberi si è rivelato, quindi, uno spettacolo vergognoso e sanguinario, un’altra tragedia annunciata: sin dal 2005, infatti, la LAV aveva denunciato che il palio di Calascibetta era pericolosissimo e si sarebbe trasformato in una mattanza per gli animali” dichiara Carlo Aprile, responsabile regionale LAV del settore “palii e feste sadiche”. “La LAV aveva anche chiesto al Prefetto di Enna di vietarlo, appello che adesso gli animalisti ripropongono al nuovo Prefetto visto che gli organi deputati localmente alla sicurezza pubblica ed al benessere degli animali – Comune e Servizi Veterinari – hanno tranquillamente autorizzato la corsa. E’ inconcepibile – prosegue Aprile – che Sindaco, Commissione di Vigilanza sui Pubblici Spettacoli, ASL e Forze dell’Ordine abbiano potuto autorizzare e far svolgere una corsa di cavalli che elude anche i minimi parametri di sicurezza pubblica e di benessere per gli animali: non vi era un’ambulanza veterinaria per equini; il tracciato della gara era grossolanamente delimitato solo dai paletti di legno e dai nastri bicolore di plastica, assolutamente non in grado di garantire la sicurezza e l’incolumità dei fantini, dei cavalieri e degli equidi, nonché delle persone che assistevano alla manifestazione (infatti durante la corsa di ieri sera stesso, in un paio di casi, i cavalli hanno travolto uno spettatore e fatto cadere dei fantini); non erano state poste nemmeno una delle necessarie paratie per attutire eventuali impatti o cadute, ecc”.

“In Sicilia le corse di cavalli ed i palii paesani sono una vera emergenza, sia sotto l’aspetto della legalità sia sotto l’aspetto della tutela degli animali – ha dichiarato Marcella Porpora, Coordinatrice Regionale LAV Sicilia – In questi anni a Palermo, Trapani, Caltanissetta, Catania e Siracusa i Prefetti hanno emesso provvedimenti di bando delle corse di cavalli in occasione di feste paesane proprio per ragioni di pubblica sicurezza ed infiltrazioni mafiose e per contrastare il maltrattamento degli animali sfruttati in tali competizioni che, per loro stessa natura, sono inconciliabili con il benessere fisco ed etologico degli animali, come dimostrato da quanto successo a Calascibetta. L’appello che rivolgiamo al Prefetto di Enna è quello vietare finalmente, in tutta la provincia, i palii con cavalli nelle feste paesane.”

La LAV si riserva di mettere in atto le opportune azioni legali al fine di individuare i responsabili di queste torture. Chiederemo pertanto alla Magistratura di avviare un’indagine penale per accertare gli estremi di reato di cui agli articoli 544-bis, 544-ter, 544-quater, 544-quinquies e 727 del Codice penale (maltrattamento o uccisione di animali, spettacoli o manifestazioni vietati, competizioni non autorizzate e scommesse clandestine).

Già durante le prime corse del palio dei Berberi di ieri pomeriggio si erano verificati altri episodi che confermavano l’assoluta pericolosità della corsa ed i maltrattamenti subiti dagli animali: cavalli, imbizzarriti per lo stress e le condizioni di trattamento, hanno disarcionato i fantini facendoli sobbalzare dalla sella; uso smodato di frustini o percosse con le mani per incitare al galoppo, tafferugli tra fantini e scuderie, ecc.

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