1779, Stati Uniti d’America. John Moore è poco più di un ragazzo quando il comando dell’esercito britannico lo spedisce a difendere un avamposto di importanza cruciale per il futuro svolgimento della guerra. A capo di uno sparuto gruppo di uomini, Moore si trova a ricoprire un ruolo fondamentale: da quella fortezza arroccata sulla baia di Penobscot, l’Inghilterra ha intenzione di far partire la riconquista dei territori americani che le vengono sottratti, giorno dopo giorno, dagli indipendentisti alleati con la corona francese e quella spagnola. Il governo del Massachusetts infatti non è disposto a rinunciare a quella postazione e organizzerà una spedizione per “catturare, uccidere o distruggere gli invasori” con una flotta potente. Quella che seguirà sarà una delle battaglie più sanguinose della rivoluzione americana, dagli esiti tragici e sorprendenti. Pronto a tutto per difendere la causa in cui crede, pronto a morire per l’amore di una donna, pronto a cambiare il corso della Storia, John Moore, dimenticato dalla storiografia ufficiale, è stato uno dei protagonisti di quella battaglia.
* L’ultima fortezza * di Bernard Cornwell (Ed. Longanesi, trad. di Donatella Cerutti Pini, pp. 538, euro 18,90).


