Tra queste case vecchie
di secoli di storia.
Tra questi mattoni
spaccati dalla salsedine,
ed erosi dalla tramontana,
al numero civico 22,
vivi tu.
La tua grazia, la tua bellezza,
l’azzurro dei tuoi occhi,
che mi ricordano il mio mare,
le tue braccia eburne
mi hanno fatto innamorare
di questi luoghi.
Che la mia felicità
non abiti altrove,
dietro alla Sirene marine
ma che risieda, invece, qui,
tra queste pietre,
dove io non pensavo
nepure di fermarmi?
Da “Minimilia“, 2007