America America

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Ethan Canin dimostra in questo libro di conoscere benissimo ciò che alcuni grandi scrittori del suo Paese – pensiamo a Faulkner o a Philip Roth – hanno saputo: che tutto è raccontabile perché tutto è degno di racconto, e come nella vita anche nel romanzo il privato e il pubblico, la purezza e l’orrore, l’amore e la violenza non possono non intrecciarsi; il loro intreccio è il senso di ogni storia universale. Un romanzo senza etichette, la cui vicenda partecipa della narrazione storica, del giallo politico, del noir, della storia d’amore, superandoli. Protagonisti, una grande famiglia di imprenditori progressisti, i Metarey; un giovane di modesta estrazione, l’io narrante Corey Sifter; un politico dai grandi ideali e dall’umanità controversa, Henry Bonwiller; e indimenticabili figure di donne – le “protagoniste profonde” – che ne costellano le vite. In tutti i personaggi, il sogno americano – e universale – di redenzione pare avverare un proprio aspetto, ma al contempo mostrarne la sua inevitabile corruzione e decadenza. Un romanzo che non ha pietà dell’uomo, ma ha molta compassione per le donne e per gli uomini.

* America America * di Ethan Canin (Ed. Ponte alle Grazie, trad. di Massimiliano Manganelli, pp. 512, euro 19,50).

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