Endocrini nei cosmetici

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Londra – L’associazione dei consumatori francese UFC, lunedì scorso ha denunciato la presenza di sostanze chimiche note come perturbatori endocrini in molti prodotti di bellezza, talvolta in concentrazioni elevate, come pure la mancanza di affidabilità di alcune etichette.

L’UFC ha, infatti, annunciato in un comunicato stampa che sono stati scoperte tali sostanze sotto forma di conservanti, antibatterici, filtri solari ed emollienti, aggiunti in prodotti per la bellezza e per l’igiene personale.Nel denunciare tale scoop,l’associazione ha evidenziato che l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e il programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) considerano gli endocrini come una minaccia globale per la salute, per esempio per il loro impatto sulla fertilità o per l’insorgere di disturbi neurocomportamentali.

Il gruppo a difesa dei consumatori, lunedì scorso ha pubblicato i risultati dei test con tre altre associazioni su 66 diversi prodotti, alcuni molto noti e commercializzati, con particolare attenzione per il dentifricio Colgate Total per i quali le misurazioni hanno rivelato un contenuto di Triclosan con un probabile effetto sulla tiroide.

L’UFC ha sottolineato che la legislazione europea tiene “conto dei rischi” associati a sostanze che alterano il sistema endocrino, ma l’allarme é scaturito dall’effetto ‘cocktail’ indotto dall’aggiunta di più prodotti utilizzati in combinazione. L’esposizione a queste molecole è risultata aumentata quando si utilizzano diversi prodotti aventi la stessa molecola, che aumentando le dosi possono raggiungere un livello di rischio significativo. In particolare, è da evidenziare il caso del Triclosan contenuto nei dentifrici e deodoranti che preso isolatamente é in dosi ritenute “accettabili”, ma che raggiungono un livello di rischio significativo nel caso, non raro, di utilizzazione di una combinazione di due prodotti.

Per esempio il dentifricio Colgate Total presenta 2,09 g/kg di Triclosan, una dose considerata dagli esperti incaricati dall’UFC, come troppo elevata specialmente se combinata con un deodorante contenente Triclosan anche perché porta ad un livello di rischio significativo. L’UFC ha puntato la lente d’ingrandimento anche sul marchio tedesco Nivea ed in particolare sul gel doccia. Nel caso del doccia gel Nivea Ninfea & olio é stato riscontrato un livello di 2,68 g/kg di propylparaben, mentre la raccomandazione del comitato scientifico per la sicurezza dei consumatori (CSSC) che è un organo consultivo dell’Unione europea, stabilisce che la soglia di sicurezza è pari  a 2,48 g/kg.

Alla luce di tali dati che sono comunque da prendere con le molle perché ancora non oggetto di una ricerca indipendente, Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, si unisce alla richiesta già effettuata dall’UFC nei confronti della Commissione europea per l’avvio di una ricerca indipendente sull’impatto di queste molecole a lungo termine e per un miglioramento delle norme anche in relazione al possibile «effetto cocktail» di cui abbiamo parlato.

Peraltro, le analisi hanno dimostrato che l’ingredienti indicati nelle etichette non erano sempre attendibili, anche per la presenza di sostanze non indicate sulle stesse (come per esempio il fenossietanolo nel sapone liquido Dettol e nel Nivea doccia un gel). Questi perturbatori endocrini o ormonali sono sospettati di avere un impatto sulla fertilità e anche per essere collegati all’aumento del numero di tumori noti come ormone-dipendenti, soprattutto quelli della mammella e della prostata. Basti ricordare, tra tutti il bisfenolo A (BPA), sostanza presente in molti contenitori per alimenti .

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