La spiaggia delle Ghiaie è tornata ad essere come tutti i portoferraiesi (e non solo) la ricordano; ma questo non frena i controlli che il Comune effettua nelle acque prospicienti il golfo e nell’immediato entroterra al fine di capire cosa ha determinato l’inquinamento registrato dall’Arpat nei controlli routinari del 6 agosto. Capire le cause che hanno spinto il sindaco a emettere ordinanza di balneazione, poi revocata già a partire dalla mattine dell’11 agosto. Intanto cosa si è fatto. La condotta sottomarina è stata controllata fino a quota cinquanta metri ed è tutto ok, secondo quanto ha affermato Asa. La Capitaneria di porto poi ha effettuato l’ ispezione con Rov (Remotely Operated underwhater Vehicle) sull’intero tracciato della condotta sottomarina. La telecamera ha confermato l’integrità del collettore principale. A un certo punto si era fatta l’ipotesi che il mezzo veloce della Corsica Ferres con il suo passaggio avesse portato in superficie quanto la condotta deposita sul fondale marino. Sempre ieri, una squadra della Capitaneria ha controllato se la tesi era fondata o meno. Gli uomini sono rientrati senza poter evidenziare qualcosa di anomalo. Allora ci si è spostati a terra, sugli allacciamenti di privati e pubblici esercizi. I tecnici comunali hanno fatto le prove fino a ieri pomeriggio con i coloranti per verificare le eventuali anomalie e perdite. «Il nostro obiettivo – dice l’assessore all’ambiente Carlo Rizzoli – è capire le cause scatenanti del fenomeno. Se non dovesse emergere alcuna anomalia, allora saremo propensi a ritenere la circostanza inquinante straordinaria e temporanea». |