La Onlus fondata da Rita Levi-Montalcini, per il diritto all’istruzione, alla salute e al lavoro delle giovani donne africane

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Quando si parla di analfabetismo spesso si pensa al significato letterale di questa parola ovvero all’incapacità di saper leggere e scrivere. Tuttavia all’analfabetismo sono correlate delle conseguenze sul piano sociale ed economico che non possono essere trascurate. Analfabetismo e povertà spesso vanno di pari passo: non è infatti un caso che proprio i paesi del terzo e quarto mondo abbiano un tasso di analfabetismo molto alto.

In Africa il 70% circa della popolazione è analfabeta e in alcuni paesi il tasso di analfabetismo sfiora il 90%. La forte instabilità politica dei governi e lo stato drammatico delle economie di questi paesi rende difficile stanziare soldi per garantire l’accesso all’istruzione alla popolazione e a molti bambini è così preclusa la possibilità di frequentare la scuola. Il dato è ancora più allarmante se si prende in considerazione la problematica da una prospettiva femminile: sono infatti le bambine quelle che trovano più difficoltà ad accedere all’istruzione a causa di pregiudizi di genere ancora fortemente radicati. Ora, l’istruzione, rappresenta l’imprescindibile condizione per l’acquisizione di tutte quelle competenze che rendono possibile la crescita di un paese su piano sociale, economico e dei diritti. Per tutti queste ragioni la Fondazione Rita Levi-Montalcini Onlus, fondata dall’omonimo premio Nobel, opera dal 2001 attraverso progetti umanitari sul territorio africano, per garantire l’accesso all’istruzione primaria e secondaria e la formazione professionale a bambine e giovani donne africane. Come nel caso del progetto portato avanti in Etiopia nella zona di Haraghe occidentale, con scopo l’istruzione di cento bambine etiopi. Il programma oltre a garantire l’istruzione per le bambine prevede il sostegno dei nuclei familiari attraverso l’avvio o il consolidamento di attività che possano generare un reddito in modo che tali famiglie possano inviare regolarmente le bambine nelle scuole presenti nel distretto. Inoltre nei luoghi in cui si registrano i dati più alti di abbandono scolastico o della mancata iscrizione delle bambine a scuola, il progetto ha organizzato diversi eventi ed attività culturali ed artistici per abbattere quelle barriere che impediscono l’accesso delle bambine all’istruzione. In Kenya invece la Fondazione Rita Levi-Montalcini ha ad esempio lavorato in collaborazione con il centro di accoglienza, cura e riabilitazione per bambine di strada “Casa di Anita” a Nairobi. Qui tutte le bambine frequentano la scuola e possono partecipare ad attività come sport, laboratori teatrali e giardinaggio. La Fondazione ha messo a disposizione di 18 ragazze un corso intensivo di informatica per fornire alle le abilità e le conoscenze circa l’uso dei software maggiormente usati nelle aziende e permettere alle ragazze di avere maggiori possibilità di inserimento nel mondo del lavoro.

Per conoscere tutti gli altri progetti della Fondazione (ad oggi ben 152 i progetti sostenuti, più di 12.000 persone aiutate in 35 nazioni diverse) è possibile consultare il sito della Fondazione.

Inoltre è possibile donare il 5 per mille alla Fondazione Rita Levi-Montalcini, devolvendo in sede di dichiarazione dei redditi il 5 per mille dell’imposta Irpef a sostegno della fondazione. Tale donazione non comporta alcuna spesa aggiuntiva in quanto è lo Stato a rinunciare a tale somma di denaro. Grazie al tuo 5 per mille la Fondazione Rita Levi-Montacini Onlus potrà promuovere attraverso i suoi progetti umanitari il diritto all’istruzione, alla salute e al lavoro delle bambine e delle donne africane fornendo loro la possibilità di una formazione scolastica e professionale.

                                                                                        Giulia Menicucci
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