A “Il Piccolo” di Castiglione, Silvana Luppino incanta il suo pubblico

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Aperte le porte del teatro il Piccolo, ed inaugurata una stagione teatrale
e musicale che promette ampi consensi di pubblico grazie allo spessore e
alla qualità degli spettacoli e degli artisti ospitati dal Direttore
Artistico Simona Stammelluti, la quale sabato 20 febbraio ha salutato il
pubblico di appassionati attraverso parole semplici e sentite.
Parole di riconoscenza vera l’arte e l’impegno profuso, ed un
ringraziamento a chi è giunto in teatro per omaggiare il lavoro fatto e
soprattutto la cultura. Quella cultura tanto amata e diffusa da Umberto Eco
al quale, ieri sera, è andato un significativo applauso. Ma la scena, e gli
applausi a scena aperta sono stati soprattutto per lei, *Silvana Luppino*,
attrice di grande spessore artistico, dotata di una capacità scenica fuori
dal comune, che ha emozionato, incantato e a tratti divertito, *con il suo
monologo “Anna Cappelli”, scritto da Annibale Ruccello.*
Un monologo confezionato su misura per le capacità della Luppino la quale
ha dipinto sette scene, dove racconta le necessità di una donna, che
lontana da casa, vive tutti i disagi di chi si accontenta, fingendo che
vada tutto bene. Una camera in una casa in comune stantia dell’odore di
gatti e di cordialità forzata, cui si aggiunge un lavoro noioso che però dà
da vivere, ed accanto alla realtà ecco il costante desiderio di avere un
compagno di vita, una casa propria e un matrimonio tradizionale, con la
rassegnazione che ne consegue. Il tema è molto attuale, anche troppo: la
solitudine delle donne mature a cui segue l’ebbrezza dell’effimera
conquista della libertà individuale intesa erroneamente come vivere
pianificando soltanto gioie e divertimenti smart senza preoccuparsi di
educare l’anima affrontando anche i rapporti scomodi.
Un monologo che regala al pubblico consapevolezze e colpi di scena, proprio
mentre sembra che la protagonista abbia finalmente trovato una condizione
prossima alle proprie necessità. Intonazione, presenza scenica, dizione
perfetta ed espressività accompagnano Silvana Luppino, nei diversi passaggi
di scena, mentre sa divenire l’incarnazione di tutte quelle donne che
arrivano al punto cruciale, a volte spietato della propria esistenza, pur
di non arrendersi all’insuccesso emotivo.
Applausi e ancora applausi per la Luppino, che alla fine si è inchinata al
suo pubblico lasciando trapelare una evidente commozione consapevole di
aver conquistato gli spettatori grazie alla sua notevole bravura. Dopo lo
spettacolo il pubblico in sala ha potuto godere della cena, insieme
all’artista, nel foyer del teatro, e adesso già si guarda ai prossimi
spettacoli in cartellone.
Mafalda Meduri

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