Cir, a buon diritto, action diritti in movimento, Radicali di Roma: Baobab

0
693

Il Consiglio Italiano per i Rifugiati CIR, l’Associazione A Buon Diritto, Action Diritti in Movimento e Radicali Roma sono allarmati dallo sgombero avvenuto in queste ore al cosidetto Baobab e dalle drammatiche conseguenze che potrà avere sulle persone, molte delle quali donne incinte e minori, che ancora oggi erano lì accolte.
Esprimiamo inoltre tutta la nostra solidarietà per il prezioso lavoro che in questi mesi hanno portato avanti, in maniera instancabile, i volontari di Baobab Experience, dando risposte in termini di accoglienza materiale a migliaia di persone, grazie a un incredibile movimento di partecipazione civica.
Da mesi le nostre associazioni forniscono, invece, assistenza legale alle centinaia di persone che si trovano a Via Cupa. Abbiamo trovato uomini e donne esasperati dall’attuale sistema, senza alcuna informazione e senza alcuna possibilità concreta di far valere i propri diritti. Abbiamo cercato di dare loro gli strumenti indispensabili per conoscere la loro posizione ed eventualmente accedere a quella protezione di cui hanno bisogno. La maggior parte di queste persone è passata negli Hotspot voluti dall’Unione Europea o in centri di accoglienza straordinaria, senza aver avuto alcun modo di ottenere un’informativa accurata sull’accesso alla protezione internazionale e alla relocation. Si sono inoltre scontrati, negli ultimi giorni, con la decisione della Questura di Roma di non accettare le domande d’asilo sino al 21 ottobre.
E sono mesi che chiediamo, assieme i volontari di Baobab Experience, al Comune di Roma di attivarsi per trovare un luogo che possa ospitare un centro per migranti che hanno profili personali eterogenei e complessi. Abbiamo avuto 2 mesi di incontri, che hanno messo insieme un’amplissima rete di associazioni attive sul territorio e l’amministrazione comunale, per costruire un progetto a breve e a lungo termine. Incontri che non hanno portato ad alcuna soluzione, se non il ribadito impegno delle associazioni che volontariamente prestano servizio a Via Cupa e alla dichiarata impossibilità di dare risposte da parte del Comune. E incontri nei quali abbiamo chiesto che nessuno sgombero venisse adoperato prima che una soluzione materiale fosse resa disponibile.
E invece oggi è arrivato lo sgombero.
Il Baobab nasce anche per questo: per l’inadeguatezza delle risposte messe in campo a livello europeo, nazionale e cittadino per la gestione della cosidetta crisi dei migranti. E a suo modo è stato un punto di riferimento e di sostegno dove le persone hanno trovato informazioni utili per poter fruire dei loro diritti.
Non è con lo sgombero che si risolve un problema così complesso: si esaspera solamente una situazione già gravemente compromessa dalla disfunzionalità di un sistema inefficace.

Articolo precedenteSafety & Quality Day 2016, ecco i progetti toscani premiati
Prossimo articolo“Il Volterraio ieri, oggi, domani: considerazioni sul futuro di un territorio”

Lascia un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here