Olio, Granieri (Unaprol): “Export cresce in cina e cala in Gb per etichetta a semaforo”

L’olio d’oliva italiano con oltre 40 milioni di euro segna una crescita del 41% nel mercato cinese

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L’olio d’oliva italiano con oltre 40 milioni di euro segna una crescita del 41% nel mercato cinese. E’ quanto ha stimato la Coldiretti, su dati Istat. “E’ un mercato in via di sviluppo che registra una crescita annua impressionante e che diventerà sempre più centrale – spiega David Granieri, presidente di Unaprol – Il desiderio di un’alimentazione sana e di una dieta equilibrata stanno modificando le abitudini di consumo dei cinesi. L’olio extra vergine di oliva italiano rimane un punto di riferimento per qualità e sicurezza, visti i rigorosi controlli, ma la concorrenza è agguerrita e, oltre alla Spagna, nuovi attori si stanno inserendo nel mercato. Per questo è fondamentale promuovere la cultura del consumo consapevole dell’olio extra vergine di oliva di qualità e sviluppare strategie di marketing adeguate per valorizzare il prodotto simbolo della dieta mediterranea”. Situazione opposta invece in Gran Bretagna dove le esportazioni di olio extra vergine di oliva, nel 2017, hanno fatto registrare un calo dell’11% a causa dell’etichettatura a semaforo. “Un sistema fuorviante, sbagliato e poco trasparente che discrimina i prodotti di alta qualità, disorienta i consumatori e penalizza pesantemente le eccellenze del made in Italy” – conclude Granieri.

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