Il rilancio del turismo dopo il Covid-19: il piano che permette ai residenti di riscoprire la bellezza delle proprie città

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Fino allo scorso anno nei numerosi graffiti che possiamo trovare sui muri di Barcellona si leggeva “Turists Go Home”. Ora che se ne sono andati, la città – insieme ad altre che sono fortemente dipendenti dal commercio turistico – teme un tracollo economico e sta elaborando in modo affrettato dei piani per permettere ai visitatori di tornare. Le associazioni turistiche prevedono che almeno il 15% delle imprese e uno su quattro ristoranti nel centro di Barcellona chiuderanno definitivamente a causa del coronavirus e le prospettive sono altrettanto cupe in altre destinazioni turistiche urbane, con decine di migliaia di posti di lavoro a rischio.

Eppure secondo molti esperti di marketing il crollo del settore dei viaggi causato dal virus offre un’opportunità unica per le città travolte in passato dal turismo di massa di ripensare il loro modello di business. Barbora Hrubá, dell’agenzia turistica di Praga, ha affermato che la capitale ceca vuole un “diverso tipo di visitatore”. Xavier Marcé, l’assessore di Barcellona responsabile del turismo, ha dichiarato: “Non voglio più turisti, voglio più visitatori”.

Tuttavia, le buone intenzioni sono una cosa, le proposte concrete un’altra. Secondo Janet Sanz, vice sindaco di Barcellona: “​​le città sono diventate dipendenti dal turismo e stanno pagando il prezzo per avere un’economia monoculturale. Ora la sfida è diversificare”.  Barcellona, ​​che ha una popolazione di 1,6 milioni, ha ricevuto 30 milioni di visitatori nel 2019; Venezia, 270.000 residenti, 25 milioni di visitatori; Amsterdam, 873.000 abitanti, ha accolto 19 milioni di turisti.

A Venezia, negli ultimi anni il turismo di massa è stato visto come una minaccia alla sopravvivenza della città, ma adesso ci si chiede come questo splendido luogo riuscirà a farcela con meno visitatori. La maggior parte dei turisti adesso viaggia in auto da Austria, Germania, Francia e Belgio, molti hotel rimangono chiusi e quelli aperti sono pieni solo al 30%. In un momento storico in cui molti residenti si godono le strade, le piazze e le spiagge libere dai turisti, sembra strano che sia Amsterdam che Barcellona li stiano spingendo a “riscoprire” la città, ma forse questo potrebbe essere un modo di ripartire per il turismo, in attesa che questa situazione di emergenza veda definitivamente la fine.

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