Indi Gregory: i genitori perdono la possibilità di portare la bambina a Roma

Il padre di Indi Gregory "lotterà fino alla fine"

0
801

Londra – Oggi pomeriggio la doccia fredda. Un giudice dell’Ala Corte, Robert Peel, ha sentenziato che a Indi Gregory non sarà consentito che il suo  supporto vitale sia interrotto a casa.

il giudice Peel ha stabilito che Indi non dovrebbe essere “estubato” a casa, ma dovrebbe invece rimanere in ospedale o trasferirsi in un ospizio, durante un’udienza privata online.Ha concluso che “l’estubazione e le cure palliative presso la casa della famiglia” sarebbero “quasi impossibili” e “certamente contrarie” ai migliori interessi di Indi.Gli specialisti medici britannici hanno detto che Indi dovrebbe essere estubato in ospedale o in un ospizio e il giudice ha accettato le loro prove.

Indi Gregory è nata a febbraio nella cittadina di Ilkeston (Borough of Erewash, Derbyshire) ed affetta da una malattia mitocondriale, ovvero una condizione genetica che toglie energia. Dean Gregory e Claire Staniforth, i genitori di Indi, hanno continuamente combattuto per ribaltare numerose sentenze dei tribunali del Regno Unito per mantenere la loro figlia in vita.

Lo scorso fine settimana, la coppia ha perso un appello per ribaltare una sentenza del giudice Peel, il quale aveva concluso che non sarebbe stato nell’interesse di Indi recarsi all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, dove le erano state offerte cure e cittadinanza italiana.
I genitori chiedono al Servizio Sanitario Nazionale di permettere loro di portare il bambino morente in Italia la piccola Indi “merita una possibilità”, dice il padre

Il giudice Peel ha già stabilito che il trattamento può essere legalmente sospeso, dopo che i medici hanno sostenuto che causava dolore agli Indi e lo hanno ritenuto inutile.

Il signor Gregory e la signora Staniforth non sono riusciti a convincere i giudici della Corte d’appello e quelli della Corte europea dei diritti dell’uomo a Strasburgo, in Francia, a ribaltare la decisione sul trattamento.

Al momento, il curatore italiano della minore sta tentando di negoziare una soluzione con i medici del Queen Medical Center di Nottingham che consenta di risolvere l’intricata situazione senza ricorrere al conflitto di giurisdizione.

La giustizia britannica ha fissato a “non prima delle 14 locali di domani” il termine per staccare le macchine che tengono in vita la piccola Indi Gregory.

Articolo precedenteIndi verso Roma
Prossimo articoloD’AGOSTINO (OMNIA É) TRA FENOMENI DI ECONOMY

Lascia un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here