Vendramini riapre con una nuova luce

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È terminato l’intervento di restyling del negozio Vendramini Abbigliamento, uno degli spazi commerciali più noti e longevi del centro commerciale di Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso. A firmarlo è Bongiana Architetture, studio padovano con una lunga esperienza nel retail design, che ha completamente trasformato il layout del punto vendita. Il nuovo concept propone un’interpretazione contemporanea dell’esperienza d’acquisto, affidandosi alla luce progettata dai lighting designer di Glip, azienda illuminotecnica trevigiana come strumento narrativo, e a una composizione di materiali e forme capace di costruire atmosfere fluide, raffinate e accoglienti.
Un ruolo centrale è stato svolto da Glip – Luce in Movimento, azienda specializzata in illuminotecnica architettonica, che ha ideato e realizzato un sistema integrato di luce capace di valorizzare l’identità del brand, ottimizzare il comfort visivo e accompagnare il cliente lungo il percorso di vendita. L’intero intervento è stato realizzato senza mai interrompere l’attività commerciale, grazie a una pianificazione dettagliata che ha permesso la coesistenza tra cantiere e negozio aperto.
Il progetto ha completamente rivoluzionato la percezione dello spazio. Cuore dell’intervento è il controsoffitto continuo, inciso da tre grandi aperture circolari: geometrie pure che rompono la linearità del volume e generano punti di respiro, dilatazione visiva e orientamento. In questi “vuoti” sospesi trovano posto installazioni scenografiche, giochi di luce, elementi botanici e sfere riflettenti che cambiano con le stagioni.
I camerini esagonali, con profili in ottone chiaro e verde salvia, si presentano come presenze architettoniche autonome, visibili ma raccolte, pensate per offrire un’esperienza intima e raffinata. Il pavimento in seminato veneziano reinterpreta la tradizione locale con una texture materica continua, in grado di riflettere la luce e di guidare il movimento nello spazio.
Una delle soluzioni più audaci è stata il taglio del solaio al piano terra per creare un collegamento diretto con il piano interrato, trasformando l’ex magazzino in una nuova area vendita. Le scale mobili, insieme a balaustre in vetro, legno e specchio, amplificano la percezione verticale e dissolvono la distinzione tra i livelli. Al piano inferiore, due grandi patii verdi portano luce naturale e ventilazione, ribaltando la consueta percezione degli ambienti ipogei.
L’elemento chiave del progetto è la luce, pensata non come funzione accessoria, ma come vera materia compositiva. L’intero progetto illuminotecnico è stato sviluppato da Glip – Luce in Movimento, in stretta sinergia con lo studio di architettura. Una temperatura colore uniforme di 3500K è stata scelta per costruire un’atmosfera calda, neutra e accogliente, in grado di esaltare la qualità dei materiali e la merce esposta. Tutto l’impianto di illuminazione è dotato del sistema di controllo DALI che ne permette la massima efficienza grazie a molteplici possibilità di regolazione e programmazione.
I corpi illuminanti bianchi a soffitto, identici ma orientati con inclinazioni leggere e variabili, formano una griglia visiva ritmica. Alcuni elementi sono sospesi, altri a plafone, in base alla funzione: in showroom prevalgono accenti e controluce, mentre nelle dorsali strutturali la luce sottolinea l’architettura. Nei camerini, la luce radente verticale rende perfetta la percezione dei colori. Nelle nicchie per i brand la luce è discreta ma identitaria, sempre integrata all’architettura.
Nelle grandi aperture circolari, giochi luminosi, sfere specchianti e inserti caldi costruiscono una vera scenografia atmosferica. Qui, elementi come i sottili dischi neri sospesi nel buio del controsoffitto smaterializzano il sistema tecnico, contribuendo all’effetto teatrale senza interferire con l’ordine espositivo.
Attenzione particolare è stata posta anche agli arredi e attrezzature di vendita. Molti elementi sono stati recuperati da precedenti interventi dello stesso studio, restaurati e reinterpretati grazie alla collaborazione con un’azienda partner di Glip. Espositori e strutture sono stati riattualizzati con nuove cromie e finiture, in un’ottica di progettazione circolare, che guarda alla durabilità e alla memoria come risorse progettuali. Questa scelta, oltre a ridurre l’impatto ambientale, ha rafforzato l’identità del brand, costruendo continuità visiva e storica. Il risultato è un ambiente che parla di cura, tempo, rispetto. Un’idea di lusso che non ostenta, ma sussurra.
«La sfida è stata lavorare per sottrazione, cercando ritmo e respiro – spiega Alessandro Piovesan, CEO di Glip –. Abbiamo costruito uno spazio che non urla, ma invita. Ogni dettaglio è calibrato: dalle finiture in ottone ai giunti di dilatazione, dalla leggerezza degli arredi alla sequenza di luci che accompagnano il visitatore. È un negozio che cambia con la luce, con le stagioni, con il tempo. Abbiamo sviluppato un sistema articolato in 13 temi luminosi che si relazionano tra loro per costruire un racconto coerente. Le nostre linee LED con tecnologia dark light creano un tappeto luminoso modulare, mai abbagliante. L’obiettivo era restituire un senso di ordine e fluidità senza cadere nella ripetizione sterile. Ogni luce racconta un gesto. Anche la grande bacchetta luminosa nera all’ingresso – una linea alta tre metri – diventa soglia percettiva tra interno ed esterno. La luce guida, ma non impone. Segna, ma non chiude. È questa la filosofia che ci accomuna a Bongiana Architetture: una luce che accompagna l’esperienza, non che la sovrasta.»
«Il nostro lavoro – racconta Silvia Codato, architetta di Bongiana Architetture – è partito da una domanda semplice: come può il retail diventare un luogo da vivere e non solo da attraversare? L’obiettivo era costruire uno spazio leggibile, ma mai banale. Un luogo dove luce, materiali e architettura dialogano in modo continuo, per rendere l’esperienza d’acquisto più immersiva, sensoriale e memorabile.»
“Non abbiamo mai chiuso un giorno, i nostri clienti hanno seguito i lavori con interesse e col passaparola sono aumentati”, commenta Eugenio Vendramini, titolare dello store Vendramini. “La riqualificazione dei punti luce, inserendo quelli naturali, ci permette risparmi energetici. E la fiducia accordataci da nuovi brand ha elevato il percepito del nostro negozio. Volevamo un retail ispirato a quelli delle grandi capitali mondiali e ci siamo riusciti”.

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