CYBER SECURITY A SCUOLA: LOGOS TECHNOLOGIES LANCIA IL LABORATORIO CONTRO LE TRUFFE WEB

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Le minacce digitali colpiscono sempre più i giovani, spesso inconsapevoli dei rischi online. Per questo Logos Technologies, tramite la divisione CyberRabbit, avvia nelle scuole veneziane un laboratorio pratico di cyber defense dedicato agli studenti dell’ultimo anno. Simulazioni, esercitazioni e tecniche di social engineering permetteranno ai ragazzi di capire come funzionano gli attacchi informatici e come difendersi. Il primo istituto coinvolto sarà il “Levi–Ponti” di Mirano, con l’obiettivo di estendere l’iniziativa ad altre scuole del territorio

Le battaglie del presente si combattono anche con la tastiera. La guerra informatica colpisce in silenzio, infiltrandosi nelle reti e nei dispositivi, e i più esposti sono spesso proprio i giovani. Da questa consapevolezza nasce il progetto promosso da Logos Technologies, azienda di Mirano, nel Veneziano (35 dipendenti, verso i 5 milioni di fatturato) specializzata in soluzioni ICT, che attraverso la divisione CyberRabbit porta la cultura della cyber defense nelle scuole superiori del territorio.

Il laboratorio – pensato per gli studenti di quarta e quinta – punta a rafforzare competenze digitali e consapevolezza dei rischi: phishing, furto d’identità, cyberbullismo, stalking e frodi online. Un’iniziativa sulla quale l’azienda lavora dal 2024, il percorso fornisce strumenti concreti per riconoscere e contrastare le minacce informatiche attraverso simulazioni, attività pratiche e scelte consapevoli.

Per creare contenuti efficaci e vicini ai ragazzi, CyberRabbit coinvolge professionisti giovani come Leonardo Biolzi, ethical hacker di giorno e DJ di notte, e Francesco Vescovo, specialista HR e marketing. Il primo laboratorio si è tenuto il 28 novembre all’IIS “Levi–Ponti” di Mirano, e ha coinvolto oltre 40 studenti divisi in squadre di attacco e difesa.

È solo il primo di una serie di appuntamenti analoghi che Logos intende portare sul territorio, per aumentare la formazione e cercare i cervelli migliori per la sicurezza informatica di domani. Per l’azienda è un modo di restituire competenze al territorio: investire in formazione sui ragazzi, che in futuro potrebbero così essere in grado di arginare i rischi collegati agli hacker.

Andando nel concreto, in un ambiente virtuale protetto, i ragazzi hanno simulato operazioni di social engineering per “esfiltrare” password di top manager immaginari, comprendendo come la manipolazione psicologica possa compromettere la sicurezza più delle vulnerabilità tecniche.

A differenza degli attacchi che sfruttano gli errori di programmazione e di configurazione, il “social engineering” infatti sfrutta le debolezze umane come fiducia, curiosità, avidità e pigrizia per raggiungere il proprio scopo malevolo, che per la maggior parte dei casi è l’accesso ad account o a caselle di posta elettronica protette da password deboli, generate dalla combinazione di informazioni facilmente recuperabili online come il nome di un familiare, dell’animale domestico o parole associabili ad un hobby o una passione. Tutte informazioni facilmente ottenibili con un po’ di pazienza e la consultazione dei profili social della potenziale vittima.

«Con questo progetto vogliamo portare la sicurezza informatica dove oggi serve di più: tra i giovani che si affacciano al mondo adulto e che, spesso senza saperlo, sono i più esposti ai rischi della rete», spiega Livio Pianura, amministratore delegato di Logos. «La cyber security non è più un tema per addetti ai lavori, ma una competenza fondamentale di cittadinanza digitale. Formare ragazzi e ragazze all’uso consapevole degli strumenti online significa proteggerli e, allo stesso tempo, rendere più sicure le famiglie, le scuole e le aziende in cui entreranno domani. Abbiamo scelto un laboratorio pratico perché solo vivendo in prima persona dinamiche come il social engineering si capisce davvero quanto sia sottile la linea tra fiducia e ingenuità. Il nostro obiettivo è semplice: trasformare gli studenti in “hacker buoni”, persone capaci di riconoscere le minacce e difendere sé stessi e la comunità digitale in cui vivono.»

«I ragazzi dell’ultimo anno si trovano davanti a un bivio cruciale: l’ingresso nella vita adulta», commenta Matteo Dario, marketing manager di Logos. «È proprio in questo momento delicato che abbiamo deciso di intervenire con un laboratorio pratico pensato per loro, con l’obiettivo di rafforzare le competenze digitali e accrescere la consapevolezza dei rischi del mondo online. Troppo spesso, senza saperlo, diventano veicolo di attacchi informatici: dal phishing al furto d’identità, fino a fenomeni più subdoli come cyberbullismo, stalking e frodi digitali, minacce che possono compromettere privacy e reputazione personale. Con questo percorso vogliamo fornire strumenti concreti: non solo spiegare i pericoli, ma farli toccare con mano attraverso simulazioni e attività operative. I ragazzi diventano così protagonisti, imparano a riconoscere le minacce e a difendersi, sviluppando quella maturità digitale ormai indispensabile per affrontare il futuro con consapevolezza e sicurezza».

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