Idrocarburi in Italia, settore più sicuro per lavorare. Nel 2011 un bassissimo numero di incidenti

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Londra – Il settore degli idrocarburi in Italia è uno dei settori più sicuri dove lavorare!

Sembrebrebbe un controsenso, visto come il settore viene dipinto e recepito da gran parte della popolazione. Ma i numeri, sono numeri e questi sono certezze inconfutabili.

Intanto dobbiamo dire che in Italia dal 1946 ad oggi non si sono mai verificati incidenti petroliferi con sversamenti in mare di idrocarburi o altri fluidi durante i processi di trivellazione e produzione.

E questo la dice lunga sulla sicurezza degli impianti che sono stati realizzati.

Inoltre secondo il Rapporto annuale 2012 del Ministero per lo Sviluppo Economico, nel corso del 2011 il numero degli incidenti sul lavoro verificatisi in Italia nel settore degli idrocarburi è di 28 infortuni, nessuno dei quali mortale e con solo 13 di entità grave (ovvero con prognosi superiore ai 30 gg).

Di questi, gli incidenti sul lavoro avvenuti in attività di perforazione ammontano a 13 che se paragonati ai 121 del 1995, evidenziano una diminuzione di oltre il 70%, grazie anche all’implementazione della normativa e delle relative misure in termini di sicurezza.

Se confrontiamo il numero di infortuni occorsi nelle attività offshore italiane con la media nazionale, che comprende qualsiasi settore professionale e che ammonta ad un totale di 725.174 infortuni per il 2011 (Rapporto annuale INAIL sugli infortuni denunciati per gestione nel 2011 – INAIL ), è possibile notare come gli incidenti avvenuti in attività di esplorazione petrolifera corrispondano ad appena il 0,38% sul totale.

Se prendiamo inoltre in considerazione l’insieme degli infortuni su scala mondiale nel settore petrolifero (inteso come l’insieme di incidenti mortali, giorni di riposo post-infortunio e casi che hanno richiesto trattamento medico), il “Safety performance indicators – 2011 data” pubblicato dalla International Association of Oil & Gas Producers (OGP) a maggio 2012, mostra come, mentre a livello mondiale sia stato riscontrato un generale aumento degli infortuni all’ 1.76 ogni milione di ore lavorative (1.68 nel 2010), su quello europeo si è assistito ad una diminuzione dell’8.5%.

Ecco questo è un aspetto che deve essere comunicato per capire e conoscere meglio il settore, senza ipocrisia ed interessi di parte. Sopratutto da parte delle associazioni ambientaliste.

Trivellare il nostro mare, significa non solo dare all’Italia un’opportunità in più per uscire dalla crisi, ma anche posti di lavoro, e quindi benessere per tante famiglie, in luoghi sicuri.

Lavorare in una cucina di un ristorante è più pericoloso che lavorare su una pittaforma nell’Adriatico.

Riccardo Cacelli

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