Intervista a Cecilia Pacini, presidente di Italia Nostra arcipelago toscano

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Perché Italia Nostra Arcipelago Toscano partecipa a un evento organizzato nel corso di una campagna elettorale? Questa è la domanda che alcuni nostri soci mi hanno rivolto, quale volontaria di ITALIA NOSTRA Onlus, associazione che sceglie di non schierarsi mai politicamente.

Il progetto del porto di Marciana Marina è uno dei progetti di cui la nostra Sezione si occupa già da tempo. La posizione dell’associazione coincide perfettamente con quella del Comitato Porto Comune presieduto da Piero Landi. Non si tratta di una posizione recente, ma del consenso nato tra tante associazioni, a prescindere da momenti contingenti. Il Comitato la scorsa estate ha raccolto ben duemilatrecento firme di cittadini e turisti che si sono detti contrari alla realizzazione del nuovo porto come prospettato dalla Amministrazione in scadenza. La presidente di ITALIA NOSTRA TOSCANA, mesi fa, ha inviato una lettera di adesione alle nostre posizioni, e così pure ha fatto la presidente del FAI TOSCANA. Ieri sera a Marciana Marina abbiamo tentato di fare ulteriore chiarezza perché, al di là delle associazioni, hanno partecipato all’incontro esperti con carte alla mano.

Il nostro contributo vuole avere un ruolo interlocutorio chiedendo che, qualsiasi sia l’Amministrazione, si salvaguardi il paese, l’ambiente, si pensi ad un turismo sostenibile incentivando durante tutto l’anno una presenza turistica attenta all’ambiente, alla salute, al benessere, allo sport, alla cultura, in sinergia con le altre amministrazioni elbane, costruendo una rete, senza antiquate chiusure localistiche.

Il nostro contributo cerca di evidenziare il ruolo indispensabile che ha Marciana Marina, con il suo caratteristico porto, nell’ambito di tutta l’isola d’Elba e dell’Arcipelago Toscano. La sua peculiarità attuale, e non quella che si prospetterebbe se venisse realizzato il nuovo porto, la sua armonia, i contorni e le caratteristiche del suo paesaggio, sono una vera ricchezza anche per le altre isole, da non stravolgere. Se pensiamo ad un paragone, in Italia, a quali piccoli porti pensiamo? Ritenete esagerato paragonarlo a quello di Capri o di Portofino? Immaginate il porto di Portofino con le gru dell’alaggio sulle cartoline o un muraglione che interrompe la vista della linea di costa?

Il nostro contributo di idee sottolinea che, come motivo di sviluppo economico, non si possa concentrare l’attenzione su un solo elemento di fraintesa modernità, ma su modelli di sviluppo sostenibile per il futuro. Italia Nostra, e così i partecipanti all’incontro organizzato a Marciana Marina, non dice no al porto, dice no ad un porto troppo invasivo, dove non sono state abbastanza valutate tematiche ambientali sulle conseguenze delle opere, sia sull’ecosistema marino che sul paesaggio. Con l’attuale progetto sarebbero inoltre necessarie opere a terra, una viabilità dedicata, parcheggi, fognature, approvvigionamento idrico, maggiore illuminazione con il rischio di inquinamento luminoso che immancabilmente segue adeguamenti tecnici e messe in sicurezza … un porto non è un giocattolo.

Il nostro contributo chiede le ragioni per cui sia stato concepito nel progetto il project financing, con un gestore unico, privato, affidando la concessione in mano ad un unico soggetto per decenni, concessione del cuore pulsante del paese e di una parte fondamentale dell’isola d’Elba.

Il nostro contributo invita i Comuni elbani a fare rete, a coordinarsi meglio, a indirizzare le politiche economiche per lo sviluppo partendo dalla formazione delle giovani professionalità che potrebbero essere impiegate anche nella nautica, e non viceversa; dedicando energie e supporto alle nostre scuole per le professioni del futuro che vogliamo creare, vero investimento per una qualità della vita e sul paesaggio che avrà conseguenze per molti decenni a venire.

Parafrasando lo storico dell’arte Tomaso Montanari, in un suo recente articolo su una nuova costruzione che deturpa il Palazzo Ducale a Mantova: “Il male più grave di questo progetto è la totale perdita di consapevolezza del contesto di una città. Non si comprende come sia stato possibile deturpare, snaturare così gravemente il senso, l’armonia di una piazza di tale bellezza…”. A Mantova lo scempio è già compiuto. Da noi no. Cerchiamo di renderci conto che si rischia davvero di non vedere più il lungomare dalla Torre degli Appiani al Borgo del Cotone abbracciando con un unico sguardo tanta bellezza, ma solo banchine. Proprio oggi che la Regione Toscana sta valorizzando i suoi piccoli borghi come un tesoro culturale inestimabile di grande attrazione turistica, Marciana Marina verrebbe a perdere irrimediabilmente la sua identità di borgo marinaro.

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