Campo nell’Elba, verso la risoluzione del fenomeno erosivo

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L’amministrazione comunale ha deciso. Occorre risolvere, una buona volta per tutte, l’annoso problema dell’erosione del golfo, attrattiva e richiamo più importante per la sua economia sempre più improntata al turismo e non solo. Decisa a scrivere nel capitolo la parola fine soprattutto dopo aver constatato che i precedenti tentativi messi in opera dalle amministrazioni che si sono succedute alla guida del paese si sono risolti con un nulla di fatto, se non addirittura in certi casi a peggiorare la situazione. Per questo la delibera adottata dalla giunta è stata accolta e votata all’unanimità dai consiglieri. Dire, dunque, basta al fenomeno erosivo del golfo e di conseguenza evitare l’insabbiamento del porto, il quale (è bene ricordarlo) è sì usato a fini  turistici, ma anche serve da punto di riferimento alla piccola flottiglia di pescherecci che hanno qui il loro approdo e alle imbarcazioni che fanno la spola con Pianosa, isola che ricade sotto la giurisdizione amministrativa di Campo. Via libera, allora, allo studio di fattibilità (dovrà essere consegnato fra 8 mesi) che dovrà individuare le modalità per frenare il fenomeno erosivo e a ridurre a zero i suoi effetti. Come primo atto gli incarichi a professionisti (in bilancio è stato ascritto l’impegno di spesa di 60 mila euro). Essi sono Enzo Pranzini (€. 19.500), del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze che fin dal 1986 ha effettuato gli studi e seguito le varie sperimentazioni condotte fino a oggi; Tea Ambiente  (€. 19.500), in quanto possiede il modello idoneo coordinato dal professor  Aminti del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientali (DICEA) dell’Università di Firenze; Giorgio Berriolo (€. 10.000) e Sandra Maltinti (mille euro), dirigente dell’Ufficio Tecnico  dei Lavori Pubblici e Ambiente che avrà il compito di seguire lo sviluppo dei lavori, indirizzando le scelte progettuali in funzione della loro fattibilità normativa e urbanistica. L’incarico più impegnativo sarà quello affidato a Enzo Pranzini che dovrà studiare i problemi del litorale di Campo e individuare (entro tre mesi) le soluzioni idonee alla sua conservazione, secondo le modalità indicate nel programma di lavoro stesso. Non meno impegnativa la mansione affidata alla società Tea Ambiente che si dovrà occupare non solo di testare e ottimizzare (in quattro mesi), mediante l’impiego della modellistica numerica, i risultati dello studio effettuato da Pranzini, ma anche coordinare le prove su modello numerico. Invece a Giorgio Berriolo (nel mese successivo) spetterà la consulenza per l’analisi dei risultati dei modelli fisici che verranno realizzati e suggerire eventuali modifiche alle configurazioni di strutture. Questi sono gli uomini e i compiti che avranno dinnanzi l’obiettivo di frenare e risolvere l’erosione di uno dei maggiori golfi dell’Isola d’Elba. E i precedenti tentativi? Un buco nell’acqua. O meglio, una voragine che ha inghiottito risorse umane e finanziarie non indifferenti. E’ la stessa giunta a prenderne atto, facendone una breve cronistoria. Nel 1986 furono eseguiti studi dallo Studio Volta di Savona e dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze, su incarico della Provincia di Livorno e del Comune di Campo nell’Elba,  nelle cui conclusioni si indicava come causa principale dello squilibrio esistente nella spiaggia del Golfo di Campo la diga foranea realizzata alla fine gli anni ’70, in quanto determina una rotazione della spiaggia con deposizione nel settore occidentale ed erosione in quelli centrale ed orientale. Fu realizzata una diga di sottoflutto per interrompere il movimento delle correnti senza risultati tangibili. Nel 1998 venne costruito un pennello in palancole metalliche, ma anche quest’opera ottenne risultati minimi al punto che nell’inverno 2007-2008 il pennello è collassato ed è stato quindi rimosso. Fu allora nel 2008 che l’amministrazione fece eseguire un nuovo rilievo batimetrico e sedimentologico e affidò al Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze un aggiornato dello stato del litorale. Nacque da qui il proposito di dare una risposta definitiva al problema dell’erosione della spiaggia e dell’insabbiamento dell’area portuale, riproponendo il progetto a suo tempo formulato da Giorgio Berriolo dello Studio Volta.

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