Firenze, l’Ance suona il campanello di allarme: “Poca attenzione alla crisi edile”

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Firenze – Sul futuro occupazionale del settore edile fiorentino stanno gravando pesanti incognite nel silenzio più assoluto di tutti. E’ l’Associazione Nazionale Costruttori Edili di Firenze a esprimere la sua forte preoccupazione sui negativi risvolti occupazionali che la grave crisi del settore ha già prodotto e che potrà aumentare a causa della situazione di alcune importanti imprese.

Il problema è tanto drammaticamente serio, quanto appare essere sottovalutato.
Nella sola provincia fiorentina, dal novembre 2008, il settore edile ha perso nella sola categoria delle maestranze di cantiere 2185 unità lavorative.
Sono stati due anni pesanti e il 2011 non sarà migliore. Lo stato di salute delle aziende è stato messo a dura prova. Le imprese resistono con impegno e determinazione, ma potrebbero comunque profilarsi a breve
ulteriori negative ricadute occupazionali.
Come ad esempio la già critica situazione della Baldassini Tognozzi Pontello, la più grande azienda del nostro territorio e tra le maggiori imprese di costruzioni italiane, dove tra occupazione diretta e indotta,
lavorano quasi duemila unità lavorative. L’effetto di una sua lenta “destrutturazione” potrebbe essere dirompente per l’occupazione in un momento nel quale il settore edile fiorentino non è in grado di assorbire
una mole così consistente di lavoratori.

Bisogna quindi porsi il problema e acquisire consapevolezza della pesante situazione sociale. Ed è su questo ultimo aspetto che si dovrebbe concentrare l’attenzione pubblica. E non sarà, il pur importantissimo
strumento della cassa integrazione straordinaria, a risolvere a lungo il problema.
E’ necessario pertanto, in un momento in cui anche la spesa pubblica al di là della politica degli annunci non offre concrete prospettive, un impegno comune tra chi governa il territorio e il mondo del lavoro, perché si
promuovano opportunità per il settore e si creino condizioni perché il tessuto produttivo locale possa essere rilanciato ed offra nuovi sbocchi di lavoro.

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