I nostri boschi trasformati in ricettacolo per elettrodomestici inutilizzabili. Luoghi fra i più panoramici dell’Elba trasformati in diversi punti in discariche a cielo aperto, spiagge (quelle il cui acceso è libero) sempre più sporche e sovrabbondanti di rifiuti. Il quadro che dipinge Giuseppe Tanelli, docente universitario a Firenze, nonché primo presidente del Parco nazionale dell’arcipelago toscano, è davvero inquietante. «Come si può pretendere di fare turismo – spiega Tanelli – se abbiamo questa scarsa considerazione e mancanza di rispetto del nostro territorio?». E rivolgendosi ai sindaci elbani lancia una proposta. «La tassa di sbarco – dice – potrebbe servire per iniziare un’operazione a largo respiro che tolga di giro queste brutture e che trasmetta ai nostri ospiti quanto gli elbani tengano al loro territorio, perché è dalle piccole cose che si vede quanto stia a cuore delle persone che ci vivono il loro habitat. Ci dobbiamo mettere in testa che il territorio elbano è molto fragile per sua stessa natura e che non può tollerare sostanziali e forti insediamenti urbani. Se non si considera ciò, episodi come la frana della strada del Piano saranno purtroppo frequenti».


