Pensavo fosse amore, invece era un torpedone….

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Il professore Valerio Donato, in occasione della sua autocandidatura a sindacoper amore verso Catanzaro”, ha dichiarato con grande enfasi che mai avrebbe potuto accettare nella sua “squadra” chi, persona fisica, partito, o altro soggetto collettivo, avesse concorso a determinare lo stato di grave crisi, e di diffuso degrado in cui versa la Città. Una nobile dichiarazione d’intenti questa, di portata innovativa, che inizialmente abbiamo anche apprezzato. Progressivamente però, la dichiarazione d’intenti è andata via via svilendosi, fino ad essere smentita nei fatti. Infatti, a giudicare da quanto emerge dai resoconti mediatici, peraltro suffragati anche da convinte dichiarazioni pubbliche dei diretti interessati, il professore Donato starebbe imbarcando sulla sua barca/zattera praticamente tutti, senza eccezioni di sorta! Insomma un coacervo indefinibile con personaggi di ogni tipologia, identità e provenienza politica (?), compresi molti protagonisti del ventennale sistema Abramo &C. più dintorni.  Tra i quali personaggi – ad oggi – si candiderebbero o sosterrebbero il prof. Donato, perfino 6 assessori attuali del sindaco Abramo, 25 consiglieri comunali della sua variopinta e sciagurata (per la Città) maggioranza, e il presidente del Consiglio Comunale Marco Polimeni.

Una sorta di torpedone, dove ciascuno può salire a bordo, e magari – sgomitando un po’ – possa anche procurarsi un posto confortevole.

Speriamo che tutto ciò non corrisponda al vero. Ma se così non fosse, la proposta del prof. Donato più che innovativa nella discontinuità, costituirebbe una deprimente appendice, in piena continuità, delle esperienze di malgoverno recenti. E l’amore per la Città? Mah! Ne parleremo un’altra volta.

Con molta amarezza, osserviamo che Catanzaro ed i Catanzaresi non meritano tutto questo.

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