“Da una parte i divieti anti contagio dell’influenza A, dall’altra le norme sulla sicurezza scolastica violate in metà delle scuole romane e, dulcis in fundo, i tagli dilaganti che hanno di fatto creato un esercito di precari. Non è questo il modo di iniziare l’anno scolastico”. Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti, Roberto Soldà , commenta con queste parole il primo giorno di scuola affrontato dalla maggior parte degli studenti delle scuole romane.
Un ritorno ai banchi più difficile del solito visto i timori generati dall’influenza A H1/N1 che ha portato numerosi istituti ad imporre precauzioni e divieti per evitare nuovi contagi. “Si spera che dietro l’allarmismo mediatico sull’influenza A non si celi nulla di grave per la popolazione, ma una vaccinazione preventiva – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro, sarebbe una buona soluzione per evitare ondate di panico e il contagio globale”.
Per effetto della riforma Gelmini nelle scuole romane i posti tagliati sono ben 3.892, togliendo il 10% delle cattedre e il 17% del personale tecnico, con pesanti effetti anche per gli studenti. “Dal maestro unico ai tagli sul corpo docente, le conseguenze per i ragazzi saranno evidenti, senza dimenticare – continua Soldà – che una scuola su due, a Roma, non è conforme alle norme edilizie e sanitarie, rendendo quei luoghi poco sicuri per i nostri ragazzi”. E sul precariato il vicepresidente dell’Italia dei Diritti conclude: “Il mio augurio è che i precari possano scendere dai tetti e liberare le piazze attraverso un equo e graduale riassorbimento che le Istituzioni devono attuare per tutelare i lavoratori, gli studenti e le rispettive famiglie”.



Maria Star ha detto: «C’è stata una strumentalizzazione pesante da parte della sinistra che ha cercato di far credere che la piaga sociale del precariato abbia origine con questo Governo». Negli anni ’80 e ’90 si è proceduto ad abilitazioni di massa. 125.000 persone sono entrate nelle graduatorie e altrettante sono state chiamate a fare supplenze brevi senza aver superato concorsi. «La scuola è stata trattata come un ammortizzatore sociale e oggi se ne pagano le conseguenze». Lei Come al solito accusa la Sinistra, come se la Sinistra di oggi fosse la stessa di 20 o 30 anni fa. Ma i conti in tasca loro del Governo attuale se li sono fatti più che bene!E non sono certo migliori di chi li ha preceduti in Sessant’anni! Intanto il mercatificio di Abilitazioni a noi è costato molti soldi, anni e anni di studio e anni e anni di precariato e di esperienza che lei non ha e non ha mai fatto prima di ricoprire una carica così importante. Vergogna! Vogliamo Umberto Eco alla Pubblica Istruzione