Eccoci nuovamente alle prese con disastro enorme causato dalla pioggia!
Genova non ha dimenticato la terribile alluvione del 1970 e, poi le seguenti, nelle diverse zone della città !
E che cosa rispondono le “autorità ”?
Che,praticamente è dovuto al caso!
Ma perchè queste autorità non si sono trovate nel ciclone massimo e senza auto blu e senza scorte?
E’ inevitabile pensarlo e così per tutto ciò che avviene, dove, minimo, c’è almeno un 50% di dolo dei responsabili.
L’allerta è stata data da giorni, il valore è 2, la stampa lo ha annunciato, anche se prevalentemente, in zona vicina. E’ successo che, a volte, avessero esagerato nell’allerta, ma è sempre meglio la prudenza, specie se si rischia la vita.
Nuovamente colpita una vasta zona alle spalle del pieno centro e non solo, e in una zona sulla città di levante, che comprende un fiume, sono state devastate.
Non è la prima volta
E ci sono delle vittime innocenti.
E si spera che, chi sta accampando scuse, debba pagare, ma realmente!
Qualcuno ha detto “era stata data l’allerta” (alla Ponzio Pilato).
Bene, se c’è un’allerta, si chiudono le scuole, come primissimo gesto, e chi lo ha trascurato ha sulla coscienza le vittime, che proprio uscivano dalle scuole!!!!
Persone che rientravano frettolosamente a casa, sono rimaste ore in giro, nei posti più sicuri, in attesa di poter avviarsi.
Una persona racconta di aver preso il bus a Nervi, nell’ora di pranzo, su un mezzo che non apriva più le porte poichè stracarico e che imbarcava acqua, e di essere giunta in centro dopo due ore, dopo altra sosta per l’esondazione di un torrente a metà strada.
Analizzando la situazione, senza avere nessuna verità certa, si può tranquillamente affermare che sono molti anni che si richiama l’attenzione sul problema del territorio.
E chi si è preoccupato?
Troppi interessi pecuniari di pochi e grande cementificazione.
Un geologo, il dott. Maurizio Canepa, riconferma la negligenza delle norme elementari.
Si può certamente affermare che la tipologia delle piogge è mutata, per assumere caratteristiche da equatore, ma, dovendo sopperire ai danni delle costruzioni interrate e non, degli ultimi 40 anni, folle continuare a costruire colate di cemento (specie sulle colline) locali sotterranei e costrizioni per i corsi d’acqua.
Ogni terreno va vincolato e studiato dalla Figura Professionale dell’Ing. Idraulico e del Geologo, unici a valutare realmente il terreno.
Il grosso incremento antropico, ha condotto a cementificazione continua,anche interrata (vedi parcheggi sotterranei) bloccando il movimento delle acque nel terreno, impermeabilizzando le superfici.
Si trova molto diffusamente, la mancanza di attenzione al drenaggio dei territori, cosa fondamentale.
Per tutte le nuove costruzioni, in superficie e sotterranee, o nei controlli delle preesistenti, è predominante l’indagine relativa a criteri idraulici e geomorfologici,alla dinamica fluviale, alla portata solida, al materiale detritico, alla ricostruzione storica dell’alveo.
Ma chi lo fa?
E, quindi, non possiamo stupirci di ciò che accade!
Logicamente, esiste l’importante cura dei terreni, la pulizia dei letti dei fiumi, la piantumazione di alberi, la manutenzione costante dei tombini stradali e l’evitare la deviazione e la costrizione nel terreno di corsi d’acqua.
Luisa Costa, genovese


