Chiusa al traffico la Chinatown milanese, Martino: “Provvedimento ad hoc contro l’attività commerciale cinese della zona”

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Decine di taxi hanno bloccato via Paolo Sarpi a Milano per protestare contro il divieto di accesso imposto alle auto bianche per la “Chinatown” milanese. I tassisti, stanchi delle migliaia di multe ricevute negli ultimi mesi, si sono radunati chiedendo all’amministrazione del capoluogo lombardo i permessi per accedere alle corsie riservate della zona. “Trovo inammissibile e sbagliato che le auto pubbliche e i taxi non possano circolare in questa zona, specialmente di notte. La chiusura della strada, crea, oltre a problemi logistici, problemi per gli anziani, per i disabili e per le giovani donne che si trovano a rientrare a casa in orari notturni” commenta Annalisa Martino, responsabile per la città di Milano dell’Italia dei Diritti.
“Vedo in questo provvedimento – continua la responsabile per Milano del movimento presieduto da Antonello De Pierro – una chiara volontà ad isolare una zona commerciale che è in mano ad una precisa comunità etnica”.
La zona di via Sarpi è infatti abitata prevalentemente da cittadini cinesi che nel corso degli anni, senza casi di ostilità o contrasti con i concittadini milanesi, hanno creato un’intensa attività commerciale nel quartiere. “Da parte della comunità cinese non c’è mai stato un rifiuto di integrazione, ma solo una modalità ed un approccio diversi che richiedono più tempo. Trovo ingiusto isolare questa fetta della popolazione – conclude Annalisa Martino – con una sorta di embargo camuffato sotto forma di interventi ecologici”.

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