Torino – “Una struttura sanitaria degna di questo nome per esercitare seriamente l’attività per la quale è preposta deve possedere i requisiti minimi per l’assistenza ai pazienti”.
Queste le dure parole di Luigino Smiroldo, viceresponsabile per la sanità dell’Italia dei Diritti in merito alla polemica sulla mancanza di posti letto all’ospedale Sant’Anna di Torino dove ieri per la prima volta è stata somministrata la pillola abortiva. “Dopo mesi di polemiche e dibattiti sulla Ru486 – continua Smiroldo – non c’è stata una sufficiente organizzazione sul piano pratico. La necessità di posti letti riservati alla donne che decidono di sottoporsi all’aborto chirurgico è prioritaria negli ospedali, viste le possibili complicazioni che potrebbero subire le pazienti che decidono di sottoporsi a questo trattamento. La legge – conclude il rappresentante del movimento guidato da Antonello De Pierro – pur consentendo a chiunque di firmare ed andare a casa sotto la propria responsabilità, deve in primis tutelare quelle donne, aventi diritto, che richiedono e necessitano del ricovero”.