Isola d’Elba, elezioni amministrative: i perchè della spaccatura nel centro-destra

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Oggi si sono conclusi i giochi per le candidature. Meno di un mese per raccogliere il massimo dei voti e poi, per i vincitori, inizierà l’epoca del govertno della città.
All’Isola dElba il centro destra, o almeno quei personaggi “politici” che si dicono appartenenti all’area cdel centro-destra, non sono riusciti a fare, a Portoferraio ed a Campo nell’Elba, una lista unica. Unici casi a Marciana e Capoliveri.

Perchè?

Analizziamo con calma i motivi che hanno indotto queste spaccature che lasceranno il segno non solo per questa tornata elettorale, ma credo anche per gli anni successivi.
Quello che non hanno, o forse non hanno voluto, capire i dirigenti regionali del Popolo delle Libertà che i politici elbani, ai quali hanno affidato incarichi comunali o candidature di prestigio, hanno proseguito con lo stesso metodo utilizzato negli anni ’80, quando c’era la DC, il PSI, il PLI, PRI, il PSDI. Ovvero il pentapartito.
I mancati accordi di allora, sono i mancato accordi di oggi.

Provenzali “trombato” alla carica di Presidente della Camera di Commercio di Livorno, quando a Roma già tutti lo chiamavano, in Piazza Colonna, al Pantheon o al ristorante “Da Fortunato”, presidente.
“trombato” da Angelo Mancusi e dai suoi sostenitori elbani. Era sponsorizzato da Forlani, ma non ce la fece.
E le lotte nel cercare le preferenze per le elezioni alla Camera dei Deputati per i vari Lucchesi, Danesi, Angelini, Biasci, Bambi, Merli hanno prodotto spaccature che sono proseguite sino ad oggi.
Lanera segretario della sezione DC di Carpani era in contrasto con la sezione Centro, il PSI che si alleava a Portoferraio con la DC e a Rio Marina con il PCI.

Ecco…..poi con l’arrivo di Forza Italia e di Alleanza Nazionale per i “politici di razza elbani” qualche momento di indecisione, di dubbi, di confusione, prima di capire da che parte tirava il vento e subito alla carica delle poltrone e degli incarichi.

I dirigenti regionali di questi partiti, che a loro volta provenivano dalle medesime esperienze, affidavano all’Elba con maestria incarichi ai politici in funzione del loro passato e non in relazione alle idee o alla capacità di farsi interprete dei bisogni della gente.

Dividevano i partiti in comitati comunali, invece di creare un solo comitato intercomunale snello, dinamico e portavoce dell’Elba tutta. Sulle ali della protesta contro l’istituzione dell’Ente Parco sarebbe stato un successo. Invece ci furono sconfitte cocenti.
Poi 5 anni dopo venne il periodo del riscatto (seconda candidatura di Ageno) a risollevare il morale. Sappiamo tutti come andò a finire.
Tra quattro settimane sapremo chi governerà a Portoferraio, Campo nell’Elba, Capoliveri, Marciana, Rio nell’Elba.

Poi se è vero che la forma è sostanza, perchè a Campo nell’Elba e a Capoliveri la lista del Popolo della
Libertà non utilizza il logo ufficiale?
Se non sbaglio a Montecatini a metà aprile c’è stata l’investitura ufficiale. Perchè solo a Portoferraio viene utilizzato il giusto logo?
E se tutto quello che ho scritto non è la sola verità.
E se ci fosse un’altra “cosa” che non ha niente a che vedere con il centro-destra elbano, che anzi ne è la vittima?

E se ci fosse in atto un derby tutto “massonico” ovvero una partita a tutto campo tra la loggia che ha come riferimento Palazzo Giustiniani e quella che segue Piazza del Gesù?
Da profano non posso sapere nulla, ma a pensar male………

Quanto incidono la loggia Luce del Tirreno (n.397) e la Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori Obbedienza di Piazza del Gesù Palazzo Vitelleschi sulla vita politica dell’Elba?

Rispondere a questa domanda è, credo, la chiave di volta per capire i giochi politici e le candidature.

Lo scelta di appartenere ad uno schieramento politico significa anche avere obblighi, avere l’intelligenza e la capacità di fare passi indietro. Quando questo non avviene significa che i valori ed i motivi della discesa in campo sono altri e non è certo l’ideologia politica che spinge una persona a candidarsi o creare i presupposti per il successo dell’altra ideologia.

Quali sono questi motivi?
Umanitari, filosofici, morali, desiderio di libertà, attivarsi per l’uguaglianza, credere nella fratellanza oppure perseguire l’etica?
Saluti
Riccardo Cacelli

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