La Toscana sarĂ  la prima in Italia con un piano paesaggistico

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Firenze – Quello toscano, giĂ  adottato dal Consiglio e pronto per essere approvato entro la fine dell’anno, sarĂ  il primo piano paesaggistico in Italia. Non lo dice la Regione ma il professor Andrea Carandini, presidente del Consiglio superiore dei beni culturali e docente all’UniversitĂ  La Sapienza, Ma il primato toscano non è solo temporale. «Il piano paesaggistico elaborato dalla Regione – ha detto stamani a Firenze, partecipando alla tavola rotonda che ha concluso i lavori della mattinata degli Stati Generali sul paesaggio – puĂ² ben indicare una strada per tutta Italia: per come è stato pensato, per come è stato vissuto ed elaborato, per come, fino all’ultimo istante, si dimostra pronto all’apertura e al confronto con cittadini ed esperti. Esemplare, commovente e spettacolare da questo punto di vista».
Per Felicia Bottino, docente all’UnivesitĂ  Iuav di Venezia, la sfida piĂ¹ importante rimane quella della qualitĂ  progettuale. «Quella che in troppe parti d’Italia, a! nche nel le regioni come l’Emilia-Romagna e la Toscana che piĂ¹ hanno pianificato negli ultimi venti anni, è purtroppo mancata». Controllo, partecipazione, «ma soprattutto formazione per architetti e geometri» è la ricetta che la professoressa propone. D’accordo con lei anche Saverio Mecca, neo preside della facoltĂ  di architettura dell’universitĂ  di Firenze. «Il paesaggio – dice – pone sfide che necessitano di un lavoro di squadra e della collaborazione tra piĂ¹ istituzioni per risolvere l’antinomia, solo apparente, tra tutela dell’ambiente e sviluppo». Un contrasto che si stempera quando la contrapposizione e il fare tribunizio, tipico dei lavori di un’assemblea, diventano un dialogo pacato grazie anche ai town meeting elettronici e al le nuove frontiere delle partecipazione dei cittadini alle decisioni delle istituzioni. Un primato toscano rivendicato dall’assessore alle riforme istituzionali, in una Regione che, per prima e finora unica in Italia, nel 2007 si è dotata di una legge che incentivare il coinvolgimento dei cittadini. Una rivoluzione, ha aggiunto, di cui la politica non deve aver paura ma con cui dovrĂ  fare i conti. Un modello, ha ribadito l’ex presidente della commissione ambiente e territorio del Consiglio regionale, di cui andare fieri, in una regione che ha comunque saputo difendere e tutelare i suoi gioielli.

di Walter Fortini

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