La Battaglia di Anghiari

0
450

I corridori
Anghiari – Doppio appuntamento ad Anghiari con la Rete Teatrale Aretina, venerdì 9 aprile alle ore 21 e domenica 11 aprile alle ore 17 presso la Sala Audiovisivi di Anghiari Cesare Bastelli, storico collaboratore di Pupi Avati, leggerà un paese (Anghiari) attraverso la sua festa storica più importante, la Battaglia di Anghiari. Sabato 10 aprile alle ore 21.15 il Teatro Stabile di Anghiari presenta “Oibò sono morto” con Giovanna Mori e Jacob Olesen.

Venerdì 9 aprile alle ore 21 e domenica 11 aprile alle ore 17 presso la Sala Audiovisivi di Anghiari verranno proiettate le due puntante del progetto sulle “Feste storiche italiane” prodotto da Duea Film/Sat 2000 che Antonio e Pupi Avati hanno voluto dedicare al paese di Anghiari. Il film “Anghiari, un palio dai mille significati: battaglia, arte e mito in corsa per la vittoria” verrà introdotto dal regista Cesare Bastelli. Quelle su Anghiari sono due puntate di una serie di documentari dedicati alle rievocazioni storiche sparse per l’Italia. Gli eventi vengono raccontati attraverso il dietro le quinte, intervistando i protagonisti sconosciuti che rendono grandi queste manifestazione. “Questo lavoro mi è stato commissionato direttamente da Pupi Avati. Ho intervistato e ripreso gente veramente appassionata al proprio passato – spiega il regista – che senza percepire alcun compenso dedica ore e ore del proprio tempo per rendere straordinario un evento”. “Con questo progetto – aggiunge Pupi Avati – abbiamo voluto fare in modo che questi eventi, che nascono da importanti ricerche storiche, siano raccontati dagli individui che vi stanno dietro, spiegando il loro percorso. Molti di coloro che sono presenti in sala durante la proiezione si rivedranno come protagonisti all’interno del film”.

Un uomo muore, la sua anima lascia il corpo e si mette a guardare quello che succede sulla terra, vede una donna in coma e se ne innamora. Finalmente per lui, purtroppo per lei, ecco che anche l’anima della donna lascia il corpo: comincia così una storia d’amore. Le due anime s’incontrano, in un dove non so, il

luogo del mistero assoluto: l’aldilà. S’incontrano e si amano perché nell’aldilà non si ha più né fame né sete ma si provano ancora sentimenti e passioni. Fanno incontri: un bambino spaesato, una nonna amatissima, una madre alla quale non erano riusciti a dire in vita il loro amore, un cane bastardo, un pesciolino rosso. Perché l’anima del pesce rosso e quella di grandi personaggi stanno una accanto all’ altra, in questa particolare visione dell’aldilà. “Oibò son morto”, in scena sabato 10 aprile alle ore 21.15 presso il Teatro Stabile di Anghiari, è un originalissimo testo tratto dalle opere di Jan Fridegard e Arto Paasilinna, due autori scandinavi di fede protestante. Lo spettacolo è una surreale e divertente riflessione sul senso della vita, sul superamento della paura attraverso la fede nell’uomo, nella curiosità e nell’incontro. Lo spettacolo, coprodotto dal Teatro di Anghiari, ha vinto il Premio dell’Ente Teatrale Italiano e della CEI I Teatri del Sacro 2009. Lo spettacolo fa parte di “Semi/seri”, la prima rassegna trasversale della Rete Teatrale Aretina.

Articolo precedenteObama e Medved firmano l’accordo per la riduzione delle armi atomiche
Prossimo articoloEntrare nell’arte di Giotto. Di persona

Lascia un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here