Elba, regina nella politica sociale e dell’accoglienza

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Un abbraccio di solidarietà nei confronti di chi ha più bisogno di cure e attenzioni. Ecco come si è contraddistinta l’Elba in quest’estate in fatto di accoglienza e ospitalità sociale. Prima la permanenza dei bambini di Chernobyl presso la scuola San Giuseppe e la parrocchia della Sghinghetta. Adesso i bambini Saharawi sempre a Portoferraio (ma si distribuiranno a seconda dei giorni tra Marciana Marina, Rio Marina, Capoliveri e Rio Elba); infine nell’ultima settimana di agosto una quindicina di bambini saranno ospiti del Comune di Rio Marina e delle suore Salesiane: provengono dal Comune di Navelli (in provincia dell’Aquila). Gesti nel segno dell’amicizia nei confronti di persone meno fortunate, colpite da calamità naturali o da guerre civili che stanno dissanguando queste terre del nord Africa. È dal 2003 che i bambini del deserto del Sahara sono ospitati all’Elba. Il popolo saharawi da 35 anni è costretto a vivere nelle tendopoli dei campi profughi del deserto algerino, a causa dell’occupazione marocchina del loro Paese (Sahara Occidentale). «Continuano così i gesti di solidarietà – dicono Cosetta Pellegrini, assessore al sociale, e Nunzio Marotti, presidente del consiglio comunale di Portoferraio – nei confronti dei piccoli ambasciatori del popolo del deserto che vive in drammatiche condizioni di sofferenza». A Rio Marina, invece, il consiglio ha ultimamente deliberato di stringere un gemellaggio con il Comune di Navelli. «Ma non volevamo che fosse un gesto puramente formale, senza contenuto – dice il sindaco Francesco Bosi – volevamo fare qualcosa di concreto nei confronti di chi si è visto provato dal recente terremoto che ha distrutto abitazioni, scuole, in somma tutto». Da qui la proposta di accoglienza di una quindicina di bambini tra gli 8 e i 14 anni (compresi anche gli accompagnatori) che saranno ospiti presso l’istituto delle suore salesiane. Navelli è un centro di mille e 23 abitanti in provincia dell’Aquila. Si trova su una collina che domina l’omonima valle; la sua economia è basata principalmente sulla coltivazione dello zafferano. Il paese ha la tipica struttura medievale e possiede numerose bellezze architettoniche. Luigi Cignoni

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1 Commento

  1. Con immenso piacere ho letto quello che avete scritto per quanto riguarda la solidarietà all’elba,io posso confermare che in qualsiasi momento abbiamo chiesto un aiuto l’Elba non si è mai tirata indietro al di la delle diverse amministrazioni le quali ringrazio tutte.
    Sarebbe molto interessante aprire un incontro dibattito sul volontariato, la cosa bella è la differente provenienza dei casi da voi accolti con uguale calore e umanità rispettando la cosa più importante la dignità umana ,un grosso grazie a tutti voi ed in particolare a Nunzio Marotti

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