L’occasione era da tempesta perfetta. Un voto segreto, i numeri precari, le fibrillazioni nella maggioranza, la legge elettorale, una commissione delicata. E alla fine la tempesta c’è stata per davvero. Un blitz che ha visto sullo stesso fronte M5S-Fi-Lega-centristi-Mdp (secondo le accuse dei renziani) ha affondato l’elezione a presidente della commissione Affari costituzionali del dem Giorgio Pagliari, su cui è prevalso il centrista Salvatore Torrisi.